Cleaf in Regione: “Pedemontana non mantiene i patti”. A rischio 200 posti di lavoro

7 febbraio 2014 | 14:56
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Cleaf in Regione: “Pedemontana non mantiene i patti”. A rischio 200 posti di lavoro

La vicenda è arrivata sui tavoli della Regione. Ieri ad alzare la voce è stato il primo cittadino di Macherio MariaRosa Redaelli e in particolare è stato esposto il caso emblematico dell’azienda Cleaf.

A rischio c’è la stabilità finanziaria dell’azienda e i 200 posti di lavoro. È la vicenda della Cleaf, azienda la cui unica colpa è quella di essersi ritrovata sul possibile tracciato di Pedemontana.

L’autostrada che collegherà Varese a Bergamo sta mettendo sotto sopra tutta la Brianza. La lista dei disagi legati sia comuni in termini di pianificazione urbanistica sia alle aziende cresce sempre di più, così come i malumori e i problemi.

Ieri ad alzare la voce è stato il primo cittadino di Macherio MariaRosa Redaelli e in particolare è stato esposto il caso emblematico dell’azienda Cleaf. La vicenda è arrivata sui tavoli della Regione, in particolare su quello della IV Commisione Economia. L’incontro con i vertici dell’impresa era stato sollecitato dal consigliere regionale Antonello Formenti (Lega Nord).

I FATTI – Alla Cleaf è stato prima imposto lo spostamento di sede (costo dell’operazione 40 milioni di euro circa) e poi comunicato il cambio di rotta ma questo ha comportato investimenti per milioni di euro che ora potrebbero mettere a rischio i lavoratori. “Ad agosto del 2012 avevamo firmato con Pedemontana, sembrava che doveva cambiare il mondo, entro il 31 gennaio di quest’anno dovevamo lasciare la fabbrica e loro per i disagi per il cambio di sede ci dovevano compensare economicamente. Versati i primi due acconti c’è stato il cambio di rotta improvviso. Prima hanno deciso di spostare tutto di un anno e ora vogliono annullare il contratto perché non necessitano più dell’area e rivogliono le caparre.

“Ormai noi abbiamo fatto con i nostri investimenti, la nuova fabbrica e tutte le azioni che avevamo pianificato, esponendoci economicamente non poco. Alla notizia giunta tramite raccomandata siamo caduti per terra, noi ci siamo dissanguati e loro rivoglion i soldi delle caparre? Giunti a questo punto che  voglia abbiamo ancora di fare impresa…” racconta, sensibilmente preoccupato il titolare Luciano Caspani. Accanto a lui il suo legale Galli Paolo che sottolinea come gli investimenti fatti in seguito agli accordi presi con Pedemontana stanno mettendo a serio rischio finanziariamente l’azienda, i 200 dipendenti e altri 700-800 operatori che lavorano con noi.

Una situazione che fa tremare l’intera cittadina. “Per Pedemontana abbiamo spostato delle famiglie, ora sono in nuove abitazioni da più di un anno e le precedente sono già vuote. Ora si parla di cambiamenti. Cosa succederà nel mio territorio? – si interrogata il primo cittadino Redaelli – È giunto il momento di avere delle certezze, non si possono cambiare così le carte in tavola”.

La IV Commissione regionale percepita la gravità della situazione ha quindi deciso di incontrare a breve la V Commissione Territorio per avere delucidazioni sulla tratta brianzola di Pedemontana e anche per trovare una soluzione al caso Cleaf. O comunque di dare certezze a chi ora non ne ha proprio.