Micron, Bames-Sem, Ibm: settimane decisive per l’hi-tech brianzolo

Dopo la grande manifestazione di settimana scorsa che ha coinvolto tutte le maggiori aziende tecnologiche della Brianza, ieri mattina nella sede della provincia di Monza e Brianza il presidene Dario Allevi ha incontrato i sindacati
Dopo la grande manifestazione di settimana scorsa che ha coinvolto tutte le maggiori aziende tecnologiche della Brianza, ieri mattina nella sede della provincia di Monza e Brianza il presidene Dario Allevi ha incontrato i sindacati e successivamente l’assessore regionale alle attività produttive Mario Melazzini.
“In molti casi – ricorda il Presidente Allevi – è accaduto che aziende multinazionali abbiano acquisito società italiane loro competitor con brevetti e know-how, facendo seguito in breve tempo alla loro dismissione e chiusura, con gravissime conseguenze sia occupazionali che strategiche”.
Il caso più urgente e eclatante di cui si è discusso ieri è quello della Micron nella quale rischiano il posto 223 persone solo nei siti di Vimercate e Agrate Brianza. Se non ci sarà un cambio di rotta da parte della multinazionale, dagli inizi di aprile partiranno i licenziamenti.
“Inutile dire – continua Allevi – che ci opponiamo con forza a queste modalità per fronteggiare le crisi aziendali. Crediamo fermamente nella tutela e nel sostegno all’occupazione che costituisce insieme patrimonio professionale e di conoscenza per le aziende e quindi ricchezza per il territorio e per l’intero sistema Paese. Ciò è possibile solo utilizzando strumenti alternativi ai licenziamenti e attuando politiche attive del lavoro e di riqualificazione, nonché avviando azioni che possono sostenere le competenze già presenti e che hanno fatto la storia del cosiddetto miracolo italiano”.
In una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Enrico Letta, al Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, al Governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni e ai Parlamentari e Consiglieri Regionali eletti in Brianza, Allevi ha voluto illustrare come la MicronSemiconductor (ex Numonyx), la Compel/Linkra, l’Alcatel e l’IBM stanno attuando importanti processi di ridimensionamento e di delocalizzazione.
“Nell’incontro di ieri dedicato a Bames abbiamo illustrato ad Allevi come il sito possa essere reindustrializzato salvando i posti di lavoro a rischio e portando nuove aziende – spiega Gigi Redaelli, segretario Fim Cisl Brianza – unica nota negativa l’assenza ieri al tavolo di Unicredit, proprietaria dell’area”
Due giorni fa Ibm, presente ancora con 200 addetti nel sito di Vimercate, ha confermato i 290 esuberi a livello nazionale, 11 dei quali nel sito brianzolo.