Monza, viaggio nelle scuole “2.0”. Il Bianconi, liceo linguistico

10 febbraio 2014 | 12:53
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Monza, viaggio nelle scuole “2.0”. Il Bianconi, liceo linguistico

Scuole e multimedialità, giovani e nuovi mezzi di comunicazione: continua il viaggio di MB News negli istituti superiori della città.

La fondazione di quello che sarebbe diventato per tutti i monzesi “il Bianconi” si deve ad Angiola. Era il 1830 e la donna, grazie all’aiuto del fratello, fondò un Collegio che da loro prese il cognome e che venne inizialmente retto dalla suora superiora Teresa Bosio.

Nel corso dei decenni l’istituto si trasforma, cercando di adattarsi alle esigenze dei tempi e del territorio. Dopo essere stata principalmente rivolta alle educande, la scuola si apre a studentesse esterne per diventare, da tipicamente femminile che era, a promiscua e divisa in ordine e grado. La scuola, di matrice cattolica, è ormai però gestita da personale laico al 99%.

Il “Bianconi” è scuola dell’Infanzia, elementare, media e liceo linguistico europeo con duplice indirizzo: linguistico-moderno e giuridico-economico. Preside della scuola secondaria di primo grado e del liceo è il professor Marco Maria Riboldi.

Il “Bianconi” è una scuola “2.0”?
Lo stiamo diventando. Stiamo lavorando a un progetto che ci porterà ad avere l’anno prossimo in tutte le classi un pc, un proiettore e i tablet per gli studenti. Stiamo anche incrementando il numero dei pc nell’aula di informatica: una strumentazione multimediale ad hoc è necessaria con lo studio delle lingue che proponiamo.

Come cambia lo studio dei ragazzi? Come state gestendo il passaggio voi insegnanti?
Queste nuove tecnologie sono le tecnologie dei più giovani. Noi adulti dobbiamo imparare a conoscerle, non le possiamo ignorare né siamo autorizzati a demonizzarle. Dobbiamo usarle insieme: anzi, dobbiamo imparare ad usarle insieme e a conoscerne i rischi.

Libri digitali: li usate?
Pian piano alcune classi hanno iniziato ad adottarli, ma principalmente noi usiamo ancora quelli cartacei. Diciamo che stiamo vivendo una fase di passaggio: per lo studio si usa il libro, per tutto il resto materiale digitale. I nostri professori caricano sul sito esercizi e appunti che studenti possono scaricare. Non si deve però pensare che “scarico da internet, dunque so”.

Stanno cambiando i ragazzi in questi anni?
I ragazzi cambiano perché il mondo cambia. Quando ero giovane io esistevano ideali molto più forti. Forse ai giovani di oggi mancano ideali e passioni. Forse anche le famiglie adesso sono più in affanno. La società è meno compatta nei confronti di certi valori e i genitori al giorno d’oggi fanno fatica a fare i genitori. È anche difficile trovare un filo conduttore e il modo di aprire un canale per il dialogo. Proprio per questi motivi la scuola deve svolgere un ruolo forte e avviare un dialogo a tre assieme ai ragazzi e alle famiglie.