Pedemontana: i sindaci MB vogliono chiarezza da Maroni

Un incontro urgente per far luce sulla questione Pedemontana. Questa la richiesta avanzata dai sindaci della Brianza al presidente Maroni.
Un incontro urgente per far luce sulla questione Pedemontana. Questa la richiesta avanzata dai sindaci della Brianza al presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni.
«I primi cittadini vogliono notizie certe sui finanziamenti e sui tempi di realizzazione della tratta B2, ovvero l’adeguamento dei 9,5 chilometri della Milano-Meda tra Lentate sul Seveso e Cesano Maderno, senza il quale, quando sarà attivato il tratto di Pedemontana (B1) proveniente dalla autostrada dei Laghi, la stessa Milano Meda e tutta la viabilità locale di un importante distretto industriale saranno inevitabilmente destinate a un sicuro collasso » ha dichiarato il presidente dell’assemblea dei 55 sindaci brianzoli e sindaco di Monza, Roberto Scanagatti.
Il 5 febbraio scorso si è infatti tenuta una riunione, a cui hanno preso parte i borgomastri di Cesano Maderno, Seveso, Meda, Barlassina e Lentate sul Seveso. In occasione dell’incontro è stato illustrato il contenuto della lettera inviata nei giorni scorsi al presidente Maroni. «Oltre a chiedere risposte urgenti alla Regione – aggiunge Scanagatti – abbiamo inoltre deciso di avviare una serie di azioni sui territori interessati dai lavori Pedemontana, che già oggi registrano situazioni di degrado e ricadute economiche negative, proprio a causa dell’incertezza circa i destini delle aree e delle attività interessate dalla nuova tratta autostradale. Alle iniziative coinvolgeremo i consiglieri regionali e i parlamentari del territorio». Tutti i sindaci della Brianza, secondo quanto affermato dal presidente dell’assemblea, si sono dunque detti al fianco dei primi cittadini della Valle del Seveso «che vivono con preoccupazione l’incertezza di quanto potrà accadere al territorio e alle comunità. Se la Pedemontana doveva essere una infrastruttura essenziale anche in vista di Expo, quello che si sta prefigurando va esattamente nel senso opposto perché l’opera incompleta peggiorerà un sistema viabilistico già oggi al limite, che rischia di mettere in ginocchio uno tra i più importanti distretti produttivi e commerciali dell’intero paese» ha concluso Roberto Scanagatti.