“Vengo a prenderti stasera”: una miscellanea di emozioni da non perdere

«Abbiamo affrontato il tema della morte in maniera ottimistica e allegra». Un paradosso che è ben riuscito sabato sera sul palcoscenico del Manzoni con Nini Salerno, Giovanni Bognetti e Diego Abatantuono.
«Abbiamo affrontato il tema della morte in maniera ottimistica e allegra». Un paradosso che è ben riuscito sabato sera sul palcoscenico del Manzoni con Nini Salerno e Mauro Di Francesco (detto Maurino) con la regia di Diego Abatantuono.
“Vengo a prenderti stasera” è uno spettacolo che mette insieme cifre e schemi stilistici differenti, che dosa sapientemente emozioni e risate. «È un tema pericoloso quello della morte – ci racconta Nini Salerno nei camerini poco prima dell’inizio dello spettacolo – Eppure con concretezza, tenerezza e allegria siamo riusciti a parlarne, a essere credibili anche attraverso un genere, quello della commedia, che sembrerebbe il meno adatto». La morte, interpretata da Nini Salerno, èquella speciale, ovvero è la “Morte dei comici”. Lei si presenta a casa di un cabarettista giunto al tramonto di una carriera costellata di insuccessi e gli dà la notizia che non si aspetta. Parte un continuo alternarsi di esilaranti momenti di conflittualità e di complicità tra i due. Prendono il via una serie di dialoghi che trasportano empaticamente lo spettatore nel mondo del teatro, perché la Morte racconta con orgoglio dei comici che ha conosciuto, ovviamente per motivi di “lavoro” da Totò, a John Belushi,Massimo Troisi, Walter Chiari, Stanlio e Ollio, Charlie Chaplin, Vittorio De Sica .
«Per me si tratta di affrontare un viaggio pieno di buoni profumi» – ha dichiarato Diego Abatantuono, regista ma anche “colpo di scena” finale nel terzo atto. Il profumo dominate è quello dell’amicizia che lega chi ha realizzato questo spettacolo: Mauro di Francesco, Nini Salerno e Diego Abatantuono si conoscono da più di quarant’anni. Grande amicizia li lega anche allo scenografo Gianadrea Gazzola, autore di effetti sul palco molto sorprendenti.
Ma in questa commedia dal sapore anche amaro c’è molto di più: l’attore morente tratta con la Morte per la miglior vita e sul piatto della bilancia mette il tema della donazione degli organi. Un tema che ha un risvolto anche autobiografico per Mauro Di Francesco che ha subito recentemente un trapianto a seguito di una grave malattia.
«Salire sul palco mi serve in parte per esorcizzare, ma soprattutto per parlare di quanto sia importante scegliere di donare gli organi: a me ha salvato la vita – racconta “Maurino” – È la prima volta che calco un palcoscenico a Monza e ne sono molto contento in quanto conosco bene questa città e in particolare il suo meraviglioso Parco. Ci venivo da giovane, visto che non abitavo poi tanto lontano da qui».
La commedia è bella, sarà in giro per l’Italia fino a marzo. Gli attori sono come ci si aspetta che siano, vista la carriera che hanno alle spalle: bravi. Anzi Istrionici.
Il terzo atto è un atto inconsueto: arriva Diego Abatantuono (sabato sera era risentito dopo l’ennesima sconfitta del Milan) e porta il pubblico dietro le quinte. Racconta di come è nato lo spettacolo, la rielaborazione rispetto al testo originario e invita il pubblico a fare delle domande. E così si scopre che ci sono in sala Roberto Da Crema o il comico Gabriele Cirilli. Solo per citarne alcuni degli amici che sono venuti a Monza al Teatro Manzoni a gustarsi “Vengo a prenderti stasera”.