“Siamo tutti uguali”: dalla Brianza un corto sui rapporti umani

Odia i musical, ama il cinema italiano di serie B, i “polizziotteschi”, gli horror alla Fulci e il primo Dario Argento. Alessandro Gerenzani classe 1981, nato a Vimercate, da sempre amante del cinema è pronto a presentare il suo primo corto ai festival lungo tutto lo stivale.
Odia i musical, ama il cinema italiano di serie B, i “polizziotteschi”, gli horror alla Fulci e il primo Dario Argento. Alessandro Gerenzani classe 1981, nato a Vimercate, da sempre amante del cinema è pronto a presentare il suo primo corto ai festival lungo tutto lo stivale.
“Siamo tutti uguali” il nome della sua fatica che racconta la storia di un killer di professione che durante una serata di “lavoro” incontra per caso una giovane ragazza con un’infanzia segnata dalle violenze subite dal padre. Anche dopo averlo visto uccidere un uomo, la ragazza non ha paura di questo assassino di professione, che prende a cuore la sua storia travagliata e la aiuta cercando il padre che ha abusato di lei.
Dopo 5 anni di corsi di recitazione al teatro Binario 7 di Monza, nel 2010 Alessandro fonda con un gruppo di amici la Zerkalo cinema per iniziare a produrre i primi corti.
Quando e come è iniziato tutto?
Nel 2005 ho iniziato a fare i primi DV (digital video) di scarsa qualità e col tempo ho sempre migliorato il mio lavoro. Nel 2010 abbiamo creato la Zerkalo cinema (facebook.zerkalocinema) realizzando un corto in soggettiva dal nome “Inside out” tutt’ora inedito; in seguito il gruppo si divide e nel 2011 con un nuovo gruppo realizzo “saluti da…” tratto da uno scritto di Tenneesse William, da li in collaborazione con Pierre Faiazza realizzo come attore Lisbon Story Rewind. La collaborazione ha portato a creare due spot pubblictari in uscita. Infine è arrivato “Siamo tutti uguali” scritto e diretto da me ma prodotto da Pierre Faiazza.
Parlami dell’ultima fatica: quanto tempo ti è costato?
I tempi sono stati lunghi perchè giravamo solo sabato e domenica tentando di incastrare gli impegni di tutti. La prima data è stata il 15/4/12 fino a fine maggio, più una giornata sola il 14/10/12 per alcune riprese che mancavano. Molto tempo è stato perso per il montaggio a causa di diversi problemi legati alla strumentazione hardware. Le location sono state messe a disposizione da amici.
La storia è nata da vissuti personali o è nata dalla tua immaginazione?
La storia è di pura fantasia, ho pensato di metter a contatto individui diversi tra loro, tentando di evidenziare che non esiste una “normalità” e che forse siamo tutti un po’ mostri.
Porterai il tuo corto in giro per l’Italia?
Stiamo visionando concorsi in Italia e anche all’estero, abbiamo una versione sottotitolata in inglese, cosa necessaria per i concorsi fuori nazione, anche se molti bandi in Italia esigono la traduzione delle battute. Molti festival non vogliono che il corto sia visibile sulla rete prima di essere proiettato quindi non possiamo farvi vedere ancora nulla di quanto creato
Hai altre idee in cantiere?
In pre-produzione ho un corto su Marilyn Monroe dal titolo “Io mi chiamo Norma” e un altro su Audrey Hepburn ancora però in fase di scrittura. Infine abbiamo appena terminato di scrivere una Web series Horror dal titolo “Dagida” di 5 puntate ma ancora non ha una programmazione vera e propria