Provincia addio, Allevi: “Renzi è un illusionista come Copperfield”

Il presidente della giunta di palazzo Grossi ha convocato una conferenza stampa per commentare il Ddl Del Rio approvato dal Senato. Il premier ha fatto il pieno di critiche. Contro di lui anche il capogruppo Pd Guerriero
Scontro frontale fra Provincia e Renzi. Il via libera al Ddl Del Rio che prevede il taglio delle Province ha ulteriormente radicalizzato il confronto fra palazzo Grossi e il premir. Giovedì pomeriggio, pochi minuti prima di quella che potrebbe essere una delle ultime riunioni del consiglio provinciale brianzolo, il presidente Dario Allevi ha convocato una conferenza stampa per commentare la situazione.
Allevi, senza tanti giri di parole, ha accusato Renzi di essere un illusionista, “come Copperfield”, ma, al di la delle parole, ha sparato ad alzo zero contro il provvedimento, definito un “vero e proprio pasticcio amministrativo”. “Abolisce il consiglio che eletto dai cittadini – ha spiegato il presidente -, ma tiene in vita la giunta che è nominata alla quale viene attribuito il compito di liquidare la Provincia entro la fine dell’anno, il tutto senza percepire indennità, come se chiudere un ente di queste dimensioni fosse un’operazione da fare part time, magari un paio d’ore la sera prima di andare a letto”. Allevi, fuori dai denti, ammette di non sapere se accetterà l’incarico. “La situaizone è ancora molto confusa – ha proseguito -, non sono chiari i temi e non è nemmeno chiaro se si avrà un reale risparmio”. Giunta e consiglio, nel 2013, sono costati circa 800 mila euro e l’ente conta 290 dipendenti a fronte di una pianta organica che ne prevede 580.
Alla rabbia di Allevi, che ha chiuso il suo intervento con un appello a Napolitano affinché non firmi il Ddl, si è aggiunta la delusione di Domenico Guerriero, capogruppo del Pd, che fuori dall’aula consiliare ha attaccato Renzi anche (e soprattutto) per il tweet sui tre mila politici che torneranno a lavorare. “Caro Matteo – commenta -, io l’ebberezza di lavorare l’ho provata e di certo non mi sono arricchito coi 77 euro lordi del gettone di presenza. Il Ddl Del Rio è solo propaganda, un provvedimento senza una reale giustificazione sotto il profilo economico”. Stessa lunghezza d’onda per Stefano Tagliabue, capogruppo del Carroccio. “Hanno calpestato la democrazia – sottolinea -. Se credono che questi siano i veri sprechi della politica, hanno proprio capito male. Si tratta solo di un’operazione di marketing”.
L’unico parere discorde è stato quello di Sebastiano La Verde, consigliere provinciale dell’Italia dei Valori. Pur essendo consigliere provinciale ancora in carica ieri, mentre infuriava la protesta, lui ha ribadito la sua posizione: “Questo ente – ha detto-, non serve a niente”.