Avis, assemblea provinciale a Varedo: le facce e le voci

Il 29 marzo si è tenuta a Varedo la sesta assemblea provinciale di Avis Monza e Brianza. Tra i relatori, il presidente dell’Avis provinciale Roberto Saini, e il presidente della provincia MB Dario Allevi.
Sabato 29 marzo si è tenuta al teatro Ideal di Varedo la sesta assemblea provinciale di Avis Monza e Brianza. Sono intervenuti il presidente di Avis Varedo Ettore Novati, il presidente dell’Avis provinciale Roberto Saini, l’assessore ai Servizi alla persona Matteo Figini, e il presidente della provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi.
Roberto Saini ha concentrato il suo intervento sul calo delle donazioni e sulla normativa che riguarda le unità di raccolta del territorio, che dovranno rispondere alla normativa vigente in termini di qualità e sicurezza entro la fine dell’anno. «Purtroppo la situazione è questa, anche se a Varedo siamo in controtendenza – ha dichiarato Ettore Novati -. Io però sono di natura ottimista: le nuove disposizioni di legge ci penalizzano, ma si troverà una soluzione». Positivo anche Dario Allevi: «I numeri di Avis sono in calo, è vero – ha ammesso (si parla di 10.692 sacche in meno, ndr) -, anche se non è necessariamente un dato negativo. È compito delle istituzioni approfondire il perché e il come delle diminuzioni». Il presidente della provincia ha avuto anche parole di lode per l’Avis e per tutto il territorio della Brianza: «Grazie per il serbatoio di solidarietà che siete – ha dichiarato -. La Brianza è terra che nel silenzio si conferma campione di generosità e solidarietà: è una nostra caratteristica e una colonna del nostro territorio». Mentre sta per uscire dal teatro, Allevi viene fermato da alcuni ragazzi dall’Avis giovani, e, mentre si fa scattare una foto con loro, si lascia andare su un tema scottante: l’abolizione delle province. «L’ho vista nascere, la mia provincia – esclama –, e ora vogliono togliermi la mia creatura!»
Sabato erano presenti anche diversi rappresentanti del Gruppo giovani dell’Avis: è a loro che si deve, con il sostegno del Comune, l’organizzazione della BiciclettAVIS, domenica 1 giugno. «È una biciclettata pensata per avvicinare le persone all’Avis – spiega Silvia Pradella, coordinatrice del Gruppo giovani da agosto -. Partiremo da Villa Bagatti Valsecchi, a Varedo, per le 10.30: pensiamo di arrivare a Monza, alla Cascina del Sole, verso mezzogiorno. Speriamo che questo serva anche ad attirare dei giovani: abbiamo bisogno di forze nuove. Il gruppo è nato 4 anni fa – racconta -, facciamo pubblicità e collaboriamo con le Avis comunali. Lanciamo un appello a chiunque abbia voglia di impegnarsi: contattateci a giovani@avismonzaebrianza.it o tramite la nostra pagina Facebook». Come ha fatto Veronica Tedeschi, laureata in giurisprudenza e da poco entrata nel Gruppo giovani dell’Avis: «Mi sono avvicinata ad Avis grazie a mia cugina Marilena – ci ha detto -. Faccio già parte di un’associazione di volontariato in ospedale, ma non avevo mai donato sangue. Sono molto contenta dell’ambiente e dell’atmosfera che si respira qui».
E basta il racconto di qualsiasi donatore a spiegare perché sia giusto e necessario impegnarsi a donare sangue. Come nel caso di Massimo Scaglia: «Non avevo mai pensato a donare sangue – ci ha raccontato -. Poi è successo che mio figlio di 9 anni si è ammalato di tumore al cervello. Vi posso assicurare che la mia paura degli aghi è svanita in un istante».
G.S.