Contributi Inps smarriti, Provveditorato sotto accusa

Cgil Brianza ha sollevato il caso di una ventina di insegnanti che rischiano la pensione: “Siamo pronti a trasmettere il fascicolo alla finanza”
Sono una ventina i casi di “pensioni perse” segnalate da Cgil Brianza. Da oltre un mese Vincenzo Palumbo, segretario generale Flc Cgil Monza e Brianza, sta combattendo col Provveditorato di Milano per risolbvere il “giallo burocarico” dei contributi che l’ente avrebbe smarrito a danno di numerosi insegnanti quando, negli anni Settanta e Ottanta, facevano i supplenti. I vertici di Cgil hanno avuto alcuni incontri col Provveditorato.
Tuttavia, fino a ora non si è risolto niente. Anzi, se è possibile la questione si è complicata ancora di più visto che l’ufficio di Milano è rimasto senza un titolare. Così, adesso Cgil ha deciso di passare alla maniere forti e minaccia di passare l’intero fascicolo nelle mani della finanza.
Ciò che è accaduto può essere riassunto così: numerosi insegnanti sull’orlo della pensione hanno scoperto proprio quando stavano per passare dall’altra parte della barricata che parte dei loro contributi risultavano essere non versati, nonostante la presenza dei certificarti di servizio che testimoniavano l’esatto contrario. A finire sul banco degli imputati sono stati così i registri del Provveditorato milanese. Secondo Palumbo e gli altri funzionari che hanno seguito la vicenda i registri sarebbero incompleti, se non addiriuttura del tutto mancanti.
“E’ una situazione ai limiti – ha commentato Palumbo -. Ci stiamo muovendo per risolvere il problema ma non è così facile. Ci stiamo rivolgendo direttamente al provveditore regionale che ha detto che esaminerà la questione in prima persona”. Nel frattempo, ad alzare la voce sono gli insegannti stessi che si sentono letteralmente presi in giro dal loro datore di lavoro: lo stato. E’ il caso di Rosella Moroni, insegnante reisdente in Brianza, che ha dovuto pagare di tasca propria ben quattro mila euro di extra per coprire i contributi smarriti. “Altrimenti – commenta -, rischiavo di far slittare la pensione e magari di avere anche guai più grossi”.