Confindustria Monza e Brianza crede nelle “reti”: sono una nuova cultura per fare impresa
13 marzo 2014 | 00:38

Valorizzare i singoli brand, accedere a nuovi mercati, internazionalizzare. Il contratto di rete è la risposta che sempre più imprese oggi scelgono per vincere la sfida dei mercati globalizzati.
Punta sulle reti Confindustria Monza e Brianza. Il messaggio lanciato ieri durante il convegno “Una nuova cultura per fare impresa” è stato chiaro. Una direzione, quella delle reti d’impresa, sostenuta da numeri importanti: dal 2010 ad aggi in Italia sono 1387, di cui 124 in Brianza.Uno strumento visto con diffidenza dagli imprenditori che magari sono già usciti da esperienze negative come quella dei distretti o dei consorzi, ma che oggi vedono il contratto di rete come lo strumento per fronteggiare la crisi economica e le sfide della globalizzazione, soprattutto per le imprese che vogliono competere sui mercati internazionali.

Al primo posto tra i settori delle imprese coinvolte nei contratti di rete si evidenzia un peso maggiore delle imprese dei servizi: il 44,3%, . Al secondo si colloca l’industria in senso stretto si colloca per numero di imprese (2.078, pari al 32,5% del totale) in primo piano la filiera metalmeccanica, con i prodotti in metallo che guidano la classifica settoriale con 430 imprese in
rete (il 6,7% del totale).
Il 47% delle reti è formato da un minimo di 4 a un massimo di 9 azienda; il 45% da 2 a 3 e l’8% ne ha più di dieci.
Il 47% delle reti è formato da un minimo di 4 a un massimo di 9 azienda; il 45% da 2 a 3 e l’8% ne ha più di dieci.
“Confindustria Monza e Brianza crede fortemente alle reti- sottolinea il Presidente di Confindustria Monza e Brianza Andrea Dell’Orto- per la loro capacità di poter dare alle imprese, e in particolare alle PMI, un ulteriore slancio competitivo, necessario soprattutto per
affrontare i mercati internazionali. Per questa ragione la nostra Associazione- dichiara Dell’Orto – facilita, attraverso l’organizzazione di attività, la diffusione e la nascita di progetti di rete. Il nostro territorio è ricco di eccellenze, di imprese che in questi anni hanno saputo rinnovarsi attraverso non solo nuovi prodotti ma anche attraverso nuove forme di concepire il “fare impresa”.”
Il contratto di rete dà la possibilità di ottenere nello stesso momento tre importanti obiettivi: avviare collaborazioni su programmi condivisi, monitorabili e verificabili; consentire agli altri attori economici e alla P.A. di conoscere e valutare queste iniziative; mantenere l’autonomia imprenditoriale – elemento culturalmente ancora fondamentale per molte piccole e medie imprese –
in quanto il contratto di rete non crea un nuovo soggetto giuridico, con tutti gli oneri burocratici che ne deriverebbero.
“Obiettivo della Commissione Reti d’impresa di Confindustria Monza e Brianza è contribuire alla diffusione della cultura delle reti d’impresa e- dichiara Laura Parigi coordinatore della Commissione e Managing Director della Parigi Group International- favorire la nascita di progetti di “rete” tra le aziende associate al sistema confindustriale, pianificare e organizzare una serie di attività per diffondere la conoscenza degli aspetti giuridico legali, fiscali e finanziari caratteristici di questo nuovo modello di integrazione attraverso momenti di incontro, di dibattito, proprio come questo. E’ necessario sensibilizzare costantemente le nostre imprese poiché
attraverso il contratto di rete e quindi la condivisione delle proprie capacità, possano crescere e rinnovarsi”.
Le imprese che decidono per il contratto di rete non perdono dunque la loro autonomia e inoltre hanno un miglior posizionamento competitivo in termini di spinta all’innovazione e all’internazionalizzazione. Il contratto di Rete è un accordo grazie al quale due o più imprenditori si obbligano, sulla base di un programma comune di rete a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale,
commerciale, tecnica o tecnologica; a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ed ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa.