Crisi dell’high-tech: operazioni “fotocopia” nello smantellamento delle grandi aziende

19 marzo 2014 | 11:23
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Crisi dell’high-tech: operazioni “fotocopia” nello smantellamento delle grandi aziende

Le Rsu delle aziende dell’high-tech che hanno organizzato per venerdì un concerto a Milano, hanno presentato ieri l’evento mettendo in luce alcuni particolari sulla situazione che i lavoratori stanno passando.

Le Rsu delle aziende dell’high-tech che hanno organizzato per venerdì un concerto allo spazio Corelli di Milano, hanno presentato ieri ufficialmente l’evento mettendo in luce alcuni particolari sulla situazione che i lavoratori stanno passando.

Nel confronto fra le diverse Rsu è stata messa in evidenza la storia che accomuna tutte le aziende in crisi nel settore, una storia che sembra ripetersi in un clichè standard: inizia il taglio del personale, la cessione di rami d’azienda, prima sacrificando la parte produttiva, dopo la ricerca, lasciando infine il settore commerciale e portando conoscenze e brevetti all’estero. “Pochi anni fa eravamo 3000 dipendenti alla Nokia Solutions di Cassina de Pecchi – spiega Marco Bassani, Rsu Nokia Solutions – nel giro di pochissimo tempo è stato prima chiuso il settore produttivo, sono stati lasciati a casa i ricercatori e ora ci ritroviamo in 500 (a breve potrebbero essere lasciate a casa altre 200 persone, ndr) a fare unicamente attività commerciale. Il capannone che una volta era la zona produttiva, si trova ora in completo abbandono e tutte le competenze e i brevetti sono stati trasferiti all’estero”.

Una situazione molto simile a quella di Micron, dove i progetti dell’azienda vedono tagli drastici in Italia con lo spostamento progressivo delle competenze all’estero: ai dipendenti sono state proposte ricollocazioni nelle sedi estere a Singapore, Idaho USA, Dresna in Germania o Manchester in Inghilterra.

“E’ dura accettare un trasferimento all’estero con la prospettiva di due soli anni di contratto – ci spiega Claudio Perego, Rsu Micron – dobbiamo lasciare tutto quello che abbiamo per una proposta a breve termine ed è per questo che ad oggi nessuno ha accettato”.

Giovedì al ministero dello Sviluppo economico ci sarà un nuovo incontro fra sindacati-Rsu e vertici Micron per capire dove saranno investiti i 20 milioni annunciati la scorsa settimana e se ci sarà la riduzione dei tagli di 70-100 unità.