Desio si risveglia ancora città della ‘ndrangheta, il Sindaco: “Vigiliamo e denunciamo tutti”

Il Sindaco di Desio, Roberto Corti, è costretto a vedere il nome della sua città di nuovo abbinato alla ‘ndrangheta, su tutti i media nazionali.
“Il problema è l’humus…”. Il Sindaco di Desio, Roberto Corti, è costretto a vedere il nome della sua città di nuovo abbinato pesantemente alla ‘ndrangheta, su tutti i media nazionali. Come nel 2010. E, guarda un po’, proprio domenica era a un convegno sul tema, “in cui hanno ben spiegato dove la malavita attecchisce: dove trova terreno fertile – dice -. Hanno raccontato il caso di un picciotto andato a Stoccolma, dove voleva delinquere: entrato in un negozio ha chiesto il pizzo, il negoziante gli ha risposto ‘ma sei scemo’? Ha chiamato la polizia e lo hanno portato via…”.
Quindi, c’è un inevitabile appello al territorio a non farsi contaminare. A imprenditori, commercianti, artigiani, ovviamente politici. “Il problema è che qui non si denuncia – dice – anzi ci si rivolge alla mafia se si è in difficoltà. Era già emerso con l’operazione Infinito e adesso ancora di più. Se ci si rivolge alla criminalità si finisce nei guai, si rovina il mercato, si fa male a chi lavora onestamente e a tutto il sistema locale”.
Un ruolo importante, è ovvio, quello della politica: “Se non si vigila ci saranno altri casi di infiltrazioni nella politica – teme – altri signori nessuno che si presentano alle elezioni e prendono dal nulla 200 preferenze. Tutti i partiti siamo chiamati a un senso di responsabilità e vigilanza”.