Il senato abolisce la Provincia. Il decreto torna alla Camera per l’ok definitivo

27 marzo 2014 | 05:17
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Il senato abolisce la Provincia. Il decreto torna alla Camera per l’ok definitivo

Matteo Renzi con un tweet l’aveva detto che ieri sarebbe stata una giornata importante per le province. E così Palazzo Madama con 160 sì e 133 no ha votato il ddl Delrio.

Matteo Renzi con un tweet l’aveva detto che ieri sarebbe stata una giornata importante per le province. E così Palazzo Madama con 160 sì e 133 no ha votato il ddl Delrio che porta all’abolizione delle province. Inclusa, ovviamente, quella di Monza e Brianza.

Il testo ritorna alla Camera e il Governo ha tutta la premura di farlo approvare il più velocemente possibile per evitare che le amministrazioni in scadenza debbano andare al voto. Il ddl Delrio scade il 7 di aprile. La nuova legge, se dovesse passare, esautora le Province a favore di città metropolitane e unioni di Comuni.
Le Province già commissariate continueranno ad esserlo e quelle in scadenza saranno prorogate fino al 31 dicembre 2014, spostando al 1° gennaio 2015 il momento in cui le nuove Città metropolitane entreranno a pieno regime.

Il passaggio alla Camera dovrebbe essere solo una formalità. Tra le novità previste dal documento compare l’istituzione di dieci Città metropolitane, il trasferimento di alcune delle funzioni delle Province a Comuni e Regioni, la trasformazione degli organi provinciali in enti di secondo grado. Sotto il profilo procedurale, i passaggi dei prossimi mesi prevedono che le Province gi commissariate continueranno ad esserlo, mentre quelle in scadenza saranno prorogate fino al 31 dicembre 2014, spostando al 1° gennaio 2015 il momento in cui le nuove Città metropolitane entreranno a pieno regime. Il tutto, in attesa che l’operazione arrivi al traguardo finale con la modifica del Titolo V della Costituzione cancellando definitivamente l’istituzione delle Province. Due numeri: il colpo di spugna dovrebbe comportare un taglio di circa 3 mila poltrone destinati ad alltrettanti politici e un risparmio di 160 milioni di euro, ma sull’esattta entità del risparmio è già polemiche perché alcuni sostengono che siano solo 35.