Lissone, case al posto dell’oratorio? 60 osservazioni alla variante Pgt

Il consiglio comunale si sta riunendo dallo scorso martedì tutte le sere, fino al prossimo martedì 4 marzo, per discutere e esaminare le 60 osservazioni presentate sulla variante al Piano di Governo del Territorio.
A Lissone sono giorni di fermento. Il consiglio comunale si sta riunendo dallo scorso martedì tutte le sere, fino al prossimo martedì 4 marzo, per discutere e esaminare le 60 osservazioni presentate sulla variante al Piano di Governo del Territorio, in fase di approvazione. In particolare, anche sui social, fa discutere la richiesta richiesta presentata dalla Comunità pastorale lissonese che riguarda l’Oratorio San Luigi: venderlo come area edificabile residenziale, trasferendo i servizi oratoriani al Miriam, che verrebbe ristrutturato.
Una richiesta che allarma alcuni lissonesi, anche alla luce del recente sorpasso di Lissone ai danni di Seregno e della qualifica quale seconda città della provincia come numero di abitanti e prima in assoluto come densità abitativa, 30° posto tra gli 8058 Comuni d’Italia. “Sì perché a Lissone c’è proprio bisogno di case!”, commenta un utente su Facebook.
In realtà, la vicenda legata all’oratorio San Luigi è piuttosto datata, febbraio 2011, quando le condizioni fatiscenti della struttura divennero oggetto del contendere tra l’allora maggioranza di centrodestra e la minoranza, divise tra chi desiderava “salvare” la chiesa e chi, invece, preferiva un progetto di ristrutturazione a più ampio respiro.