Lissone e la svolta verde (non Padania). Stop al cemento nella variante Pgt

L’amministrazione di Lissone, trentesimo comune italiano per densità abitativa, ha approvato una variante al piano di governo del territorio che riduce da 370 mila a 37 mila metri cubi le nuove costruzioni.
Una pezza, non di cemento. L’amministrazione di Lissone, trentesimo comune italiano per densità abitativa, ha approvato una variante al piano di governo del territorio che riduce da 370 mila a 37 mila metri cubi le nuove costruzioni. Un lungo percorso, quello della giunta Monguzzi, iniziato in campagna elettorale ormai 24 mesi fa, contro il Pgt approvato sul filo di lana dalla precedente amministrazione, troppo cementificatore, secondo l’allora minoranza.
Lissone prova a ritrovare un po’ di verde, che non siano le bandiere padane del recente ventennio di leadership. Il tour de force consiliare per discutere le 60 osservazioni presentate non ha lesinato momenti di tensione, che proseguono sul web. Di fatto, una parte delle minoranze – Pdl e Lega – ha abbandonato l’aula, Lissone in Movimento e Lissone Giovani hanno votato contro, mentre il Movimento 5 Stelle si è espresso a favore del progetto Monguzzi.
L’incremento eccessivo della popolazione, Lissone è il comune brianzolo più densamente abitato e la Brianza è la seconda provincia in Italia per densità, e il consumo di suolo massivo hanno portato a questa svolta per Lissone, uno dei comuni simbolo della cementificazione, non solo in Brianza.