Lissone, il Pgt del cambiamento con défaillance. Ironia del Movimento 5 Stelle

C’è spazio anche per una défaillance del sindaco che non sta mancando di far discutere.
A Lissone non si è spenta l’eco dopo l’approvazione della variante al Pgt che segna una decisa inversione di rotta nella città del mobile per quanto concerne le nuove costruzioni. Edificabile che passa da da 370 mila a 37 mila metri cubi, dieci volte in meno rispetto alla linea tracciata dalla precedente amministrazione. E c’è spazio anche per una défaillance del sindaco che non sta mancando di far discutere. Colpa del discorso del primo cittadino in calce al tour de force consiliare, quando Monguzzi ha ricordato, erroneamente, come la votazione finale sia avvenuta senza le minoranze.
In verità, una minoranza, il Movimento 5 Stelle, ha addirittura votato afavore. Mentre Lissone in Movimento e Lissone Giovani hanno votato contro. Gli unici assenti al momento della scelta, dunque, erano gli esponenti di Pdl e Lega Nord. Il commento di Emanuele Sana, consigliere comunale pentastellato, è tagliente: «Per Concetta Monguzzi la Minoranza era assente durante la votazione. Forse è il caso che il sottoscritto indossi colori più sgargianti la prossima volta. Con quei nuovi LED in aula consiliare può essere che il sindaco non noti la mia presenza dopo 5 giorni di sedute consiliari».