“Mia moglie parla strano” al Binario 7. Una piacevole commedia sulle diversità di coppia

Lui (Alfredo Colina) è lombardo, lei (Barbara Bertato) campana: le differenti origini arricchiscono la storia di ironia, e sono uno spunto per le prese in giro di un marito e una moglie ancora innamorati.
“Mia moglie parla strano”, commedia su una coppia in crisi di mezz’età, arriva a Monza. Scritta e interpretata da Alfredo Colina e Barbara Bertato, prodotto de “La Danza Immobile” e diretta da Corrado Accordino, sarà in scena al Teatro Binario 7 dal 20 al 23 marzo.
Sul palco, la storia di una coppia che deve affrontare momenti difficili e importanti, come il tentativo di avere figli, il risveglio del desiderio sessuale, o la ricomparsa inopportuna di ex ritenuti dimenticati. Lui è lombardo, lei campana: le differenti origini arricchiscono la storia di ironia, e sono uno spunto per le prese in giro di un marito e una moglie ancora innamorati. «Barbara – ci ha detto Alfredo Colina, con cui abbiamo parlato di “Mia moglie parla strano” – è un’interprete straordinaria, riesce a giostrarsi benissimo con i dialetti: l’effetto comico è assicurato».
Com’è nato lo spettacolo? «Da me e Barbara: ci conosciamo da molti anni e lavoriamo molto bene insieme, siamo anche entrambi insegnanti della Scuola delle Arti. Stavo rileggendo delle novelle sulla coppia, scritte da Dario Fo e Franca Rame, e mi è venuta voglia di riprendere questi argomenti. C’è anche una motivazione più personale: sono anche io un uomo di 52 anni, sposato, con due figli…»
Quanto c’è, dunque, di autobiografico? «Penso che qualcosa di autobiografico ci sia sempre. In questo caso, però, molte sono le situazioni ricalcate sulle esperienze dei miei amici, come per esempio nel caso dell’adozione o della fecondazione assistita, ma soprattutto sulle mie: mia moglie, quella vera – Alfredo Colina ride pensando allo “sdoppiamento” tra teatro e vita reale -, ogni volta che vede lo spettacolo si diverte molto, riconoscendo situazioni che abbiamo vissuto insieme -. Ovviamente si tratta di prendere questi temi, pur interessanti, e renderli unici portandoli alla comicità. Per esempio, la coppia in scena è alle prese con un trasloco in una casa più grande, in vista dell’adozione di un bambino. Ma la moglie dà una stanza all’ex fidanzato, scultore e un po’ pazzo…»
Già dal titolo si mette l’accento sulla diversità all’interno della coppia: un motivo di arricchimento, ma anche di contrasto. C’è un limite oltre il quale le differenze diventano eccessive? «Secondo me sono sicuramente un arricchimento, e lo dico per esperienza personale: io sono nato e cresciuto a Monza, mia moglie è pugliese. Gli scontri sono inevitabili, ma spesso più che di scontri si parla di confronti, purché si abbia l’intelligenza di saper sopportare le rispettive diversità. Anche all’interno dello spettacolo i due protagonisti si prendono in giro… ma si vede che si amano: sono due personaggi molto positivi, che affrontano le difficoltà ridendoci su. Dovremmo imparare a farlo anche noi, nella vita vera».
La commedia in effetti affronta tematiche serie e importanti. Com’è possibile farlo ridendo? «In realtà la comicità deriva dalla tragicità. Pensiamo a “Miseria e Povertà” di Totò, a “La grande guerra di Monicelli”… Si tratta di mettere di fronte lo spettatore a situazioni difficili, in cui non vorrebbe mai trovarsi: il comico le rende divertenti, aiutandolo in un certo senso a superarle. La comicità che nasce spesso dall’identificazione, anche se poi, ovviamente, il più delle volte a far ridere non è il “cosa”, ma il “come”».
“Mia moglie parla strano” ha avuto moltissime critiche positive, ve lo aspettavate? «Diciamo che sono sempre piacevoli sorprese! In realtà già in corso d’opera eravamo molto soddisfatti per il lavoro di regia, di musica (molte canzoni anni ’80, ndr) e di luci. A Milano è stato davvero un successone».
E quali, invece, le attese per Monza? «Monza è la mia città, qui insegno, e sono ormai cinque o sei anni che mi esibisco al Teatro Binario 7: è casa mia, mi trovo bene. C’è una buona aspettativa: conosco l’ambiente, ma è anche vero che è proprio qui che vorrei fare l’impressione migliore».
Orari: da giovedì 20 a sabato 22 marzo 2014, ore 21; domenica 23 marzo 2014, ore 16 e ore 21
Biglietti: intero € 18, ridotto € 12 (under25, over65, abbonati altre stagioni), allievi La Scuola Delle Arti € 10, under18 € 6
G.S.