Seveso “banca” de la ’ndrangheta. La lotta deve diventare “un’azione culturale”

5 marzo 2014 | 04:45
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Seveso “banca” de la ’ndrangheta. La lotta deve diventare “un’azione culturale”

«La lotta alle organizzazioni criminali non deve limitarsi alla “repressione del reato” da parte della Magistratura ma deve divenire “azione culturale”» commentano da Seveso.

Seveso ieri si è svegliata scoprendo di avere una “banca” un po’ speciale, gestita da la ’ndrangheta che per riciclare centinaia di milioni sporchi. Una notizia – il blitz della polizia che ha messo fine al giro di denaro sporco e portato all’arresto di 34 persone – che ha portato il nome della città su tutti i notiziari nazionali.

Il sindaco Paolo Butti e tutta l’amministrazione cittadina sono soddisfatti per l’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, ma lanciano un’appello:«Operazioni come questa ci ricordano che nessun territorio è immune all’azione delle organizzazioni criminali specialmente in un tessuto economicamente ricco come quello brianzolo – commentano da palazzo comunale – Spetta a tutti, in primis alle istituzioni, trovare gli anticorpi per combattere questo cancro che si è propagato nel nostro territorio. La lotta alle organizzazioni criminali non deve limitarsi alla  “repressione del reato” da parte della Magistratura ma deve divenire “azione culturale”, una società che è consapevole del male che la criminalità organizzata porta, trova in sé gli strumenti per combatterla. Un sentito grazie ai magistrati e alle Forze dell’Ordine  che hanno condotto questa importante operazione».