Armstrong rivoluziona il Monza: cacciato Andrissi, assunti Ulizio e Pasini

Non c’è pace in casa del Monza. L’ammissione alla Prima Divisione ottenuta domenica scorsa dalla squadra biancorossa con tre giornate di anticipo sul termine del campionato ha dato il via all’epurazione da parte del presidente Anthony Armstrong-Emery. Il primo a farne le spese è stato il responsabile dell’area tecnica Gianluca Andrissi, esonerato nella giornata di oggi.
Non c’è pace in casa del Monza. L’ammissione alla Prima Divisione ottenuta domenica scorsa dalla squadra biancorossa con tre giornate di anticipo sul termine del campionato ha dato il via all’epurazione da parte del presidente Anthony Armstrong-Emery. Il primo a farne le spese è stato il responsabile dell’area tecnica Gianluca Andrissi, esonerato nella giornata di oggi.
L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa organizzata al centro sportivo Monzello per comunicare “importanti novità sul club e sul futuro dello stesso”. Oltre all’allontanamento di Andrissi il “patron” inglese ha annunciato l’ingaggio di due nuovi dirigenti da affiancare all’amministratore delegato Maurizio Prada, cioè Mauro Ulizio e Alfredo Pasini, che poi ha presentato. Il primo ricoprirà l’incarico di direttore generale, il secondo quello di direttore tecnico.
Armstrong-Emery ha esordito affermando che “il Monza non è una squadra di Serie C, ma ben più importante. Il futuro del Monza è la Serie A, ma per arrivarci è necessario il lavoro. Ci vuole un progetto serio e una società organizzata. Quando ho comprato il Monza tutto ciò non c’era. È stata una stagione difficile, perché al Monzello erano tutti tesi per via delle nove retrocessioni in Serie D previste quest’anno a causa della soppressione del campionato di Seconda Divisione. Ho dunque avuto le mani legate, perché non ho potuto fare quello che volevo fare. Anche all’interno della società ho avuto difficoltà… All’inizio del 2014 mi sono fermato per aspettare il risultato sportivo. Adesso che è stato raggiunto l’obiettivo dell’ammissione alla Prima Divisione, posso annunciare che Andrissi non lavorerà più in questa società. Oggi è un nuovo inizio. Non è stata una decisione presa per motivi personali, ma per divergenze sul progetto tecnico. Si riparte con persone che credo siano adatte a sviluppare il progetto che ho in testa”. Le dichiarazioni dell’imprenditore britannico confermano l’esistenza della litigata furibonda tra lui e Andrissi avvenuta tempo fa al Monzello. Già allora Armstrong-Emery voleva “tagliare” il responsabile dell’area tecnica, ma fu convinto ad aspettare, appunto, il risultato sportivo.
Per uno che non c’è più, due nuovi si presentano. “Ho appena chiuso l’esperienza col Bellaria Igea Marina – ha raccontato Ulizio – In totale ho lavorato 5 anni tra i professionisti. In Lombardia sono stato dirigente (responsabile del settore giovanile, ndr) del Montichiari. Sono onorato di essere stato chiamato in una piazza come Monza, che merita di più dell’attuale categoria. Il presidente aveva bisogno di una persona che sapesse organizzare bene la società sia dentro che fuori dal campo”.
Pasini ha anche un’esperienza internazionale: “Ho lavorato 6 anni a Brescia come responsabile scouting e anche all’Udinese, oltre ad aver avuto un’esperienza al Watford, in Inghilterra. Da Brescia me ne sono andato perché lì ormai non si vede un futuro. Il presidente? È una persona esplosiva, fantastica. Non potevo rinunciare a Monza, una piazza troppo importante per giocare la Serie C. Il mio lavoro? Monza ha vicino una grande concorrenza: dovremo anticipare tutti nella scoperta dei talenti. Dobbiamo guardare l’esempio dell’Atalanta, che è l’eccellenza in questo ambito I giocatori della prima squadra? Con chi non vuole restare a Monza, come per esempio quelli che hanno già firmato un contratto con altre società (il riferimento è a Paolo Valagussa ma forse anche ad altri, ndr), non parleremo di rinnovo. Andrea Gasbarroni? Sotto il profilo tecnico è uno sul quale si può ancora fare conto…”.
Armstrong-Emery ha aggiunto che vuole “immediatamente investire sul Monzello per creare un’accademia (la sede brianzola della Telos Academy, di cui sono partner Oliver Bierhoff, ex attaccante della Nazionale tedesca che ha giocato anche in Italia e ora dirigente della Federcalcio germanica, e Hans-Wilhelm Müller-Wohlfahrt, responsabile medico del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca e luminare della medicina omeopatica, ndr), una sorta di ‘laboratorio’ in cui si misceleranno medicina sportiva e calcio. Non è solo un progetto interessante per Monza, ma qualcosa di molto speciale per l’Italia. Io voglio vincere tutti i campionati giovanili”.
Riguardo alla conferma di Antonino Asta come allenatore il “patron” non si è sbilanciato, ma la sensazione è che il tecnico siculo-milanese non farà più parte del gruppo biancorosso: “Asta è molto amato dai tifosi; tra due settimane parleremo con lui e prenderemo una decisione. La stessa cosa vale per tutti gli altri membri dello staff tecnico. Il campionato dell’anno prossimo sarà difficilissimo: molte società spenderanno un sacco di soldi. Ma noi vogliamo andare in Serie B, per cui ci vuole un allenatore all’altezza del progetto pluriennale. Se quello che sta succedendo rischia di destabilizzare l’ambiente? Potrebbe essere…”.
Sui giocatori ha dichiarato che “molti sono in scadenza di contratto. Spetterà ai due nuovi dirigenti valutare chi tenere e chi no. Il Monza deve diventare un’impresa sostenibile, con un bilancio corretto riguardo alla compravendita dei giocatori”.
In merito alla vicenda delle transenne posizionate al Monzello e abbattute dagli ultras è stato netto: “Non sono un dittatore. Ci sono giorni in cui gli allenamenti possono essere aperti al pubblico e altri dove invece devono rimanere chiusi: la squadra dev’essere protetta, non dai tifosi, ma dagli osservatori. C’è stato un difetto di comunicazione? In futuro ci sarà più comunicazione, anche perché noi dirigenti saremo sempre più presenti”.
A proposito di tifosi, purtroppo la sua battaglia contro il razzismo sembra incontrare ostacoli proprio a Monza… “Il razzismo non l’accetto, è stupido. Detto questo, l’averci chiuso lo stadio per una partita è stato un atto ingiusto. Fare ‘buuhh’ per me non è razzismo. Per 5 tifosi che l’hanno fatto è stato ‘paralizzato’ uno stadio… Se abbiamo poco peso politico in Lega Pro e in Figc? Quando ho comprato il Monza eravamo inesistenti, ma adesso stiamo riallacciando i rapporti”.
Manterrà come “main sponsor” la scritta “Stop Racism”? “Sì, a meno che non arrivi una proposta di sponsorizzazione importante. Da quando ho preso il Monza fino al termine di questa stagione i milioni di euro da me sborsati per questa società sono 6: francamente speravo di spenderne meno”
Capitolo stadio e centro sportivo: si torna alla carica coi progetti di riqualificazione… “Sono previsti investimenti importanti sia per il Brianteo che per il Monzello. Il mio desiderio è di avere uno stadio multiuso, perché voglio portarci il rugby, non solo di Monza ma anche a livello di Nazionali, i concerti e, perché no, pure gli allenamenti delle squadre di calcio che vengono a giocare nelle coppe europee a Milano. Più importante ancora del Brianteo è per me il Monzello: è una buona struttura, da adeguare senza stravolgerla come invece voleva fare Clarence Seedorf (il precedente proprietario, ndr)”.
Ci sarà mercoledì prossimo a Salerno per la finale di ritorno di Coppa Italia Lega Pro? “Sì, certo. Sono molto orgoglioso della squadra”. E Andrissi ci sarà? “Può darsi, ma come tifoso”.