Da Desio sgomberato il “Regno Sovrano di Gaia”: si paga in once e si firma col sangue!!!

Si sono sempre professati vittime di un raggiro e di un equivoco, non credono nell’ordinamento dello Stato, perché si definiscono “Regno sovrano di Gaia”.
Sono stati sgomberati da casa per aver speso la caparra versata da un acquirente, prima di andare a Rogito. Loro, che quella casa non volevano lasciarla e si sono sempre professati vittime di un raggiro e di un equivoco, non credono nell’ordinamento dello Stato, perché si definiscono appartenenti al “Regno sovrano di Gaia”.
Non credono nell’ordinamento giuridico del nostro paese, che definiscono una “C.I”, ovvero una “corporation privata”, parlano spesso di sé in terza persona, tra loro si regolano con pagamenti in once e firmano i documenti con il sangue. Sono migliaia, in Italia e nel mondo, a vivere secondo la filosofia dei “sovrani”. Il primo episodio che li portò alla ribalta risale al 14 marzo scorso, quando un imprenditore sardo fu fermato dalla polizia perché circolava con una targa non registrata e l’assicurazione falsa “io appartengo al Regno di Gaia”, fu la risposta.
Quanto accaduto a Desio, due settimane fa, riguarda invece il pignoramento di una casa, al termine di una procedura esecutiva decisa dal Tribunale di Monza. Non tanto la questione legata all’esproprio, quanto la reazione della famiglia che viveva in quella villettina a Desio, hanno portato alla luce la loro appartenenza alla chiamiamola filosofia del “Regno Sovrano di Gaia”.
Alcuni testimoni presenti allo sgombero, hanno infatti riferito di frasi farneticanti ed apparentemente senza senso, pronunciate dagli inquilini nei confronti dei carabinieri intervenuti allo sgombero, che hanno trovato poi conferma nell’appartenenza della famiglia a quella che appare come una specie di setta che non crede nello Stato, nelle sue leggi e tende a promuovere una “sovranità” individuale dell’essenza. Sulle pagine facebook degli appartenenti alla “filosofia” in questione, alcuni dei quali residenti in Brianza, si evince che abbiano un reale ordinamento proprio, che gli conferisce titoli che affiancano al cognome e che utilizzano anche in Tribunale. In un video scaricato dalla rete, si ascolta infatti un gruppo di persone presentarsi dal Giudice senza avvocato, dichiarando la propria “sovranità” non si capisce in relazione a cosa, grazie alla quale, secondo queste persone, il processo non si dovrebbe fare. I numerosi i blog che parlano di questa filosofia. La domanda sorge spontanea, le tasse le pagheranno?