Daniela Viccari “diario” di 60 km tra amicizia, sport e un’indescrivibile soddisfazione

1 aprile 2014 | 11:06
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Daniela Viccari “diario” di 60 km tra amicizia, sport e un’indescrivibile soddisfazione

acchiudere in poche righe le emozioni di 60 km di corsa non è facile, ma il desiderio di esprimere e condividere quello che ho provato domenica a Seregno mi spinge a farlo.

Racchiudere in poche righe le emozioni di 60 km di corsa non è facile, ma il desiderio di esprimere e condividere quello che ho provato domenica a Seregno mi spinge a farlo. L’anno scorso quando ho corso un giro del percorso con Ilaria (una delle mie due compagne di Monza-Resegone) mi sono detta “mai e poi mai farò questa gara!”.

Pensavo alla noia di compiere tre giri, e nemmeno molto panoramici, e alla testa che necessitava per mantenere la concentrazione in una gara del genere. Pensiero saldamente mantenuto fino a pochissime settimane fa, quando una serie di circostanze mi hanno indotta a rivedere la mia idea, e a decidere di buttarmi nella mischia. E tentare questa nuova sfida… per mettere alla prova la testa innanzitutto, ma anche per testare la reazione del fisico ad una distanza superiore ai 50 km corsi lo scorso mese. E a soli sette giorni dalla Maratona di Roma…

Alla partenza incontro tanti amici, è sempre una gioia rivedersi. Ma soprattutto ritrovo loro, Ilaria e Giuliana (l’altra compagna di Monza-Resegone), e come il mitico sabato notte di fine giugno, partiamo insieme, compatte, unite. Sappiamo che il nostro gioco di squadra è la nostra forza, ed è vincente. Siamo amiche di corsa, che si rispettano, si ascoltano e si sostengono. Ci sono momenti di silenzio, altri di chiacchiere, qualche battuta, ma sempre la massima concentrazione. I primi 20 km volano via, non ho azionato il gps, non so precisamente qual è il nostro passo, e a dire il vero nemmeno mi interessa. Mi godo la nostra corsa insieme, vorrei vivere ogni gara così… passiamo al traguardo del primo giro mano nella mano. I primi km del secondo giro rispecchiano il primo, più o meno lo stesso passo, sempre noi tre e alcuni uomini con noi in gruppo. Fino a che Ilaria si stacca un attimo per esigenze fisiologiche dicendo che ci avrebbe ripreso… purtroppo lì ci perdiamo… la sua gara però è ben più lunga della mia e di quella di Giuliana, la sua sfida è sulla 100 km, e pur dispiacendomi l’idea di non poterle più essere accanto fisicamente, mi rendo conto che il passo mio e di Giuliana, anche se di poco, poteva essere troppo rischioso per lei. E lei doveva raggiungere il suo obiettivo. Ma sapevo che avrebbe retto fino in fondo, e che avrebbe sentito comunque la nostra presenza.

Quindi proseguo al seguito della “capitana” del team, Giuliana, la concentrazione e la saggezza della corsa fatta persona. Il suo ritmo costante e regolare scandisce ogni mio km, è la mia guida, cerco di tenere il suo passo, di non mollare il colpo. Concentrata, determinata, ma allo stesso tempo spensierata. Un po’ una contraddizione forse, ma l’ho vissuta esattamente così. Cercando di non strafare, di non andare fuori giri, di controllare la fatica, ma allo stesso tempo godendomi i km, che nonostante il grigiore del percorso, scorrevano velocemente. Perché poi strada facendo ho scoperto il fascino di una 100 km a circuito, ritrovare gli amici in vari punti del percorso, gli stessi addetti ai ristori che ti incitano, e poi incrociare sul percorso gli atleti della distanza più lunga, affiancarsi, incitarsi a vicenda, scambiare due parole, correre insieme… e poi ognuno di nuovo sulla sua strada, col proprio passo, coi propri obiettivi. Incontrare persone tanto diverse, uomini, donne, giovani, anziani, tutti lì a macinare km per cercare di tagliare un traguardo molto impegnativo, ma capace di regalare forti emozioni. E’ un incontro di gambe, ma soprattutto di teste e di cuori che battono per la corsa. E un po’ anche per il cammino… Ritornando alla mia gara, passo alla fine del secondo giro ancora insieme a Giuliana, stesso tempo dei primi 20 km, 1h37 e stesso sorriso… Al passaggio alla maratona mi rendo conto che ho corso praticamente allo stesso ritmo tenuto a Roma una settimana fa… 3h24 circa. Quasi non ci credo… vado avanti così ancora qualche km, poi prossimità del 50^ comincio ad accusare un po’ di affaticamento al posteriore delle cosce… postumi della maratona della settimana prima…? Automaticamente calo leggermente il ritmo, mentre Giuliana prosegue costante e regolare senza perdere un colpo. La lascio andare… penso ad arrivare in fondo nella maniera migliore. Cerco di sprecare meno energie possibile, non parlo praticamente più, nemmeno con chi ho accanto. Rimango molto concentrata e penso che sono gli ultimi minuti di gara, e poi sarà festa… Stringo i denti, ma non sono in crisi. Anche gli ultimi km in fondo scorrono via velocemente… Giuliana è sempre lì davanti in vista, ma non mi sfiora nemmeno l’idea di tentare di riprenderla… e poi lei è la mia “capitana” ed è nettamente più forte. Vincerà stra meritatamente! Quando entro sul rettilineo finale mi viene da piangere, ma allo stesso tempo mi sento esplodere di gioia. Negli ultimi anni sono sempre stata lì da spettatrice, questa volta, per la prima volta, taglierò quel traguardo! Tanti volti amici, tanto tifo, tante emozioni che si susseguono, e una grande immensa indescrivibile soddisfazione per avercela fatta! E anche meglio di quello che speravo! 60 km in meno di 5 ore, non l’avrei mai pensato! Braccia alzate al cielo, e poi l’abbraccio alla vincitrice! Fantastica compagna di avventura! E poco dopo il passaggio di Ilaria che conclude il terzo dei cinque giri della 100 km, ancora energica e sorridente, un abbraccio al volo anche a lei, altra fantastica compagna d’avventura!

E il viaggio della 60 km di Seregno si conclude qui… 2^ donna, 17^ assoluta… un risultato che mi appaga pienamente! E che mi invoglia a tentare una nuova sfida… perché “mai dire mai” nella vita… 😉

Daniela Viccari (Monza Marathon Team)

Foto Roberto Mandelli Podisti.net