Lissone, ecco la grande “elle”. Ed è subito polemica

La struttura non è ancora inserita nel contesto immaginato: un colore e un percorso che dal totem conducano i visitatori fino in centro città, passando per le vie delle esposizioni.
Eccola lì, la grande “elle”. Troneggia, dallo scorso weekend e dall’alto dei propri dodici metri d’altezza e catalizza polemiche e critiche, in via Carducci, a Lissone, la “porta della città”, simbolo di un percorso che nelle intenzioni dell’amministrazione Monguzzi dovrà restituire slancio e attrattiva al distretto urbano del commercio. Attorno, i lavori di posa e consolidamento dell’opera del progetto “Lissone MoVE” hanno fatto “tabula rasa” di vegetazione e verde e il colpo d’occhio, nell’insieme, è stato definito «desolante» sui social.
La struttura non è ancora inserita nel contestoimmaginato: un colore e un percorso che dal totem conducano i visitatori fino in centro città, passando per le vie delle esposizioni. Per ora, tra terreno brullo e verde mozzato, che stride con la primavera ormai definitivamente esplosa, il biglietto da visita, seppure nuovo, pare effettivamente incompleto, come abbiamo visto.
Nel frattempo le polemicheimpazzano. Dito puntato contro la decisione dell’amministrazione, e contro la scelta del materiale utilizzato, il legno, che sarebbe secondo qualcuno a forte rischio decomposizione, nonostante sia proprio il materiale feticcio dei lissonesi. Il Listone, blog di maggioranza, non ci sta e parla di “rosicate”.
L’installazione si articolerà in tre parti principali, denominate “spazi”: narrativo, espositivo e sensoriale. All’atto pratico sarà composta da moduli cubici, presumibilmente 18×18. La struttura portante sarà ancorata a un supporto di cemento armato. L’altezza dell’opera è individuata in circa 12,5 metri, per risultare visibile in entrambe le direzione dell’adiacente SS 36 (poco in direzione Milano, ndr). Saranno visitabili gli spazi “narrativo”, in cui saranno allestiti scenari e racconti sul rapporto tra artigianato, arte e design, ed “espositivo”, per gallerie, workshop e aree per la collettività. Non fruibile la torre, spazio “sensoriale”, per motivi di sicurezza.