Micron: incontro rinviato a domani. Sul tavolo ricollocamenti e ST

Tutto rimandato a mercoledì. È questo il verdetto uscito ieri sera dal ministero dello sviluppo economico dove si decidevano le sorti di 419 lavoratori Micron.
Tutto rimandato a mercoledì. È questo il verdetto uscito ieri sera dal ministero dello Sviluppo economico dove si dovevano decidere le sorti di 419 lavoratori Micron.
Un rinvio a domani per una trattativa partita alla mattina alle 11 e conclusasi intorno alle 20 di ieri sera. Si è parlato di ricollocamenti in ST, una cifra che oscilla fra 110 e 140 (70 ad Agrate, 33 a Catania e il resto a Napoli), il trasferimento di circa 100 persone divise fra le sedi italiane e quelle estere e buonuscite: ad oggi solo 8 persone hanno accettato il trasferimento all’estero e 6 persone si sono dimesse. Sempre viva la proposta di diminuzione di 65 licenziamenti promessi dall’azienda. Ma le parti sembrano ancora distanti da un accordo: come ribadito nelle scorse settimane, i lavoratori di Micron non vedono di buon occhio i trasferimenti nelle sedi italiane ed estere, ritenute dei licenziamenti mascherati. I trasferimenti prevedrebbero due anni di contratto con un punto interrogativo per il futuro. La soluzione auspicata da sindacati e lavoratori è il riassorbimento da parte di ST della totalità della forza lavoro a rischio, anche se sembra la più improbabile: “E’ stato un incontro assolutamente negativo dove l’azienda non ha dimostrato rispetto nè nei nostri confronti nè nei confronti del governo – afferma Claudio Perego, Rsu Micron –. I 100 ricollocamenti nelle sedi italiane ed estere sono tutte offerte che se non accettate significheranno licenziamento. Per quanto riguarda l’incentivo all’uscita l’azienda ha aumentato le mensilità da 18 a 24 mesi: una proposta che però non tiene conto dei mesi di preavviso delle dimissioni che in alcuni casi arriva anche a un periodo di quattro mesi e mezzo”.
Sembra quindi ferma ad un punto di stallo la trattativa che secondo Perego si potrà sbloccare solo con un intervento del presidente del consiglio: “Renzi può salvare i lavoratori Micron spingendo ST a riassorbire tutti coloro che rischiano il posto di lavoro: visto l’immobilismo dell’azienda penso che sia l’unica soluzione”.
Domani la trattativa ripartirà alle 10. Al tavolo anche Gigi Redaelli, segretario della Fim Cisl Brianza: “Siamo d’accordo con l’azienda di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, ma per ora l’azienda non vuole parlare di rotazione, una condizione secondo noi fondamentale. Abbiamo chiesto anche che Micron integri parte dello stipendio alle persone in cassa e soprattutto che nessuno sia a zero ore. Riguardo al passaggio in St non posso che auspicare un aumento degli addetti riassorbiti: credo sia importante già da oggi iniziare a creare le condizioni affinchè l’azienda sia in grado nei prossimi anni di sviluppare nuovi progetti creando nuovi posti di lavoro. 24 mesi di cassa integrazione permetterebbero al governo e a St con nuovi investimenti di creare le condizioni ideali per il possibile riassorbimento di tutta la forza lavoro messa in cassa integrazione da Micron”.