Monza, microspie e computer contro i furbetti del parcheggio a pagamento

22 aprile 2014 | 00:45
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Monza, microspie e computer contro i furbetti del parcheggio a pagamento

Il Comune ha affidato a Tpm il compito di studiare se il modello Trieste è applicabile a Monza. A breve alcuni parcheggi come quell’area Cambiaghi potrebbero essere citati di sensori in grado di rilevare il tempo di sosta.

Parcheggi blu computerizzati contro i furbetti della sosta. L’amministrazione comunale sta per dare un giro di vite molto stretto sulla sosta nel centro città. L’assessore alla Mobilità, Paolo Confalonieri, ha infatti incaricato Tpm, la società che gestisce i posteggi di Monza, di studiare il modello di parcheggio adottato dal Comune di Trieste, dove ogni singolo stallo è collegato a una centrale computerizzata capace in tempo reale di individuare le macchine “fuori legge”, vala dire senza lo scontrino che testimonia l’avvenuto pagamento o con lo scontrino scaduto.

Alzi la mano chi non ha mai pagato il parcometro per un’ora, ben sapendo che invece sarebbe rimasto via molto di più. La quotidiana guerra per un posto auto si combatte anche così: pagando qualche centesimo in meno rispetto al dovuto. Tuttavia, fra poco non sarà più possibile barare. L’amministrazione comunale, di comune accordo con Tpm, ha deciso di spremere fino in fondo le possibilità di guadagno che offrono i parcheggi blu del centro storico. Così, nel giro di qualche mese dovrebbero entrare in vigore dei posteggi 2.0, dotati di “microspie” in grado di comunicare in tempo reale al parcometro dove si vanno a inserire i soldi per avere in cambio il biglietto se il tempo a disposizione è scaduto.

“Abbiamo incaricato Tpm di studiare questo nuovo sistema introdotto a Trieste – ha commentato l’assessore -. Pare che stia dando buoni frutti e siamo interessati a capire se può essere applicato anche alla nostra realtà”. Tpm è già al lavoro e ha puntato gli occhi sui parcheggi di piazza Cambiaghi e di piazza Garibaldi, quella del Tribunale. Sotto il profilo tecnico, l’operazione prevede che ogni stallo venga dotato di un numero identificativo e di un sensore in grado di comunicare col parcometro. Ai vigli, dunque, per scoprire chi è in ritardo o chi proprio non ha pagato, basterà dare un occhio al display, senza dove passare in rassegna tutte le auto.