Sponde del Lambro, il consolidamento della discordia

Legambiente e Agenzia interregionale per il Po ai ferri corti per colpa di un piano di riqualificazione del tratto di fiume monzese: gli ambientalisti lo hanno definito inutile e dannoso
Corre via mail la polemica fra Legambiente a Aipo, l’agenzia regionale per l’ambiente. In via Ghilini, uno dei tratti più critici del Lambro, l’agenzia ha avviato un intervento da 100 mila euro per il cosnolidamento delle sponde. Il progetto, tuttavia, ha scatenato la reazione del circolo monzese di Legambiente che non si è limitata bollare l’operazione come inutile, ma addirittura l’ha definta come dannosa per la flora e la fauna.
Nella mail inoltrata ad alcuni giornalisti, Atos Scandellari, presidente del circolo monzese di Legambiente, scrive che quella avviata dall’Agenzia è “un’opera di quasi 100 mila euro per consolidare una sponda naturale oltre la quale non esiste nessun edificio da salvaguardare, ne il Pgt prevede alcun intervento edificatorio perché è un’area destinata a verde”. Inoltre, ha aggiunto Scancellari, “le normative in vigore prescrivono che la manutenzione delle sponde sia a carico del proprietario dell’area, tuttora esistente, e non della collettività”. E infine, polemicamente: “Si tratta di un intervento inutile per la sicurezza idraulica e dannosa per l’ambiente fluviale”. La replica dell’Agenzia è arrivata a stretto giro di posta, ovviamente elettronica.
“L’intervento realizzato e un intervento itinerante che è iniziato dal parco della Villa Reale, dove abbiamo ripristinato alcune opere di frubilità pubblica e di sicurezza Idraulica e si sta completando in via Ghilini – hanno scritto in una nota i responsabili che stanno seguendo il progetto -. L’intervento di via Ghilini è stato realizzato in forza alla normativa del Pai in funzione dell salvaguardia della Fascia “B” di progetto, come segnalato dagli uffici Locali”.
Foto: Lambro (archivio MBNews)