Ada Civitani e “Correzzana Viva”, per un’altra città #elezionitourmb

“Cambiare il modo di costruire in città rispettando la natura del paese” . Non ci gira intorno Ada Civitani, candidata sindaco a Correzzana per la lista civica “Correzzana Viva”.
“Cambiare il modo di costruire in città rispettando la natura del paese” . Non ci gira intorno Ada Civitani, candidata sindaco a Correzzana per la lista civica “Correzzana Viva”. Mamma di due bimbi, da qualche anno vive in Brianza dopo aver viaggiato e vissuto in diverse parti del mondo. Impegnata nella cooperazione sociale è abituata a lavorare a più non posso pur di raggiungere gli obiettivi.
“In Africa, in Sud America o nel centro America abbiamo realizzato progetti che sembravano impossibili grazie alla volontà delle persone che quando si mettono insieme possono realizzare grandi cose e con lo stesso spirito un anno e mezzo fa abbiamo creato a Correzzana un’associazione “Vivere Correzzana” per dare un contributo all’amministrazione. Ciò che ci spinge oggi a candidarci è che non siamo stati ascoltati come vorremmo e se la gente ci voterà potremo dare un’impronta diversa a questa città”.
Nel mirino della lista civica, la cementificazione che è stata fatta finora. “Chi ha scelto di venire a vivere a Correzzana non lo ha fatto per ritrovarsi circondato da palazzi e palazzine, ma per continuare ad avere intorno a sè un paesaggio agreste. La città è cresciuta di 1000 abitanti in 13 anni, andando avanti di questo passo non resterà più un triangolo di verde, oltre a creare una pesante svalutazione delle case già esistenti”. La soluzione che propone Ada Civitani è che si costruisca ma in modo orizzontale , mantenendo uno skyline basso e con più verde possibile. “Costruire, costruire per generare servizi per il paese è un circolo vizioso che non porta da nessuna parte, se non ad altro cemento. I servizi devono essere condivisi con gli abitanti, sostenuti anche da loro impegno civico, anche attraverso lo strumento della banca del tempo”.
La lista civica “Correzzana Viva” chiede maggiore trasparenza. “Quella che c’è è quella che la legge obbliga le amministrazioni a mettere sul piatto. Noi vogliamo oltre la trasparenza essere comprensibili per tutti e creare la partecipazione che oggi non c’è. Non escludiamo di creare dei momenti aggiuntivi a quelli del Consiglio comunale che spesso è fin troppo tecnico per le persone comuni”.