Ceriano Laghetto al voto, i 3 candidati non si risparmiano attacchi e battute [#elezionitourmb]
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Confronto elettorale acceso per i tre candidati sindaco a Ceriano Laghetto. Tra i cittadini, chi applaude entusiasta l’attuale sindaco e chi ride provocatoriamente: «Ma questo governa da 5 settimane o 5 anni? Nel primo caso, capisco quello che dice, in caso contrario…»
Il 25 maggio si avvicina, e i toni della campagna elettorale si scaldano, anche in un comune piccolo come quello di Ceriano(poco più di 6mila abitanti, ndr). Forse è anche per questo che il confronto elettorale aperto ai cittadini ha visto una partecipazione così numerosa e accesa: l’aula del consiglio comunale in piazzetta Roma, accanto al Giardinone, non aveva nemmeno più un posto a sedere libero, moltissimi erano in piedi, e, addirittura, un gruppo ascoltava il dibattito all’esterno, tramite un amplificatore.
Dante Cattaneo (sindaco uscente, Lega), Mara Ceriani (“La Polveriera”) e Mauro Campi (“Orizzonte Comune”, Pd) hanno discusso di temi strettamente legati al territorio cerianese, rispondendo alle domande dei cittadini e, talvolta, cedendo alla tentazione di lanciarsi qualche frecciatina. Mara Ceriani non ha resistito a riprendere il giovane sindaco sul suo tono di voce: «Se sei tanto sicuro del fatto tuo, sta’ tranquillo, non è necessario urlare…». Mentre Dante Cattaneo se l’è presa con i suoi avversari: «Si svegliano la mattina e la prima cosa a cui pensano è criticarmi su Facebook…». Sempre per restare in ambito social, invece, Mauro Campi si è invece preso gioco dell’iniziativa di Cattaneo di usare WhatsApp come mezzo di controllo del territorio: «Mia madre è del ’31. Io ho provato a dirle che, se vedeva un ladro, poteva scriverlo su WhatsApp… Mi ha risposto: “Ma sei mica scemo?!”». Ma anche i cittadini hanno partecipato calorosamente (e talora rumorosamente) alle uscite dei candidati, mentre qualcuno, più disincantato, ad un certo punto della serata ha commentato: «Se glielo chiedo, ora promette di farmi ringiovanire di 20 anni».
Ecco cosa pensano gli aspiranti sindaci di Ceriano su alcune questioni calde del loro comune.
Frazioni
«È innegabile che sia un problema: basti pensare che S. Damiano non ha neppure avuto i manifesti elettorali! –
esclama Mara Ceriani -. E per quel che riguarda Villaggio Brollo e Dal Pozzo, se ne parla sempre come entità distinte. “La Polveriera” vuole puntare sull’integrazione, a partire dai giovani. Ma non abbiamo una formula magica: si tratterà di vedere le necessità e i soldi disponibili, e valutare le soluzioni». «Le frazioni sono tutte parte integrante del comune – rivendica Mauro Campi -, ma con delle particolarità: San Damiano è effettivamente legata a Ceriano, Villaggio Brollo e Dal Pozzo presentano invece problemi logistici. Andando sul territorio ho trovato anche due realtà diverse: quella del Villaggio Brollo è sostanzialmente positiva (a parte la rotonda e via Milano), mentre a Dal Pozzo è critica: il Centro civico grida vendetta, sono stati fatti degli abbellimenti estetici a scopo elettorale. Ve lo dico da calciatore: mettere una sola rete in un campo da calcio è ridicolo!». «Riqualificare la copertura di Dal Pozzo, che era in eternit, non è un abbellimento – replica Dante Cattaneo, tra gli applausi dei suoi sostenitori, mentre Campi, con il sostegno dell’altra parte della sala, lo prende in giro: «Non chiamarla riqualificazione: è un lavoro che andava fatto, si chiama manutenzione» -. Per quel che riguarda le frazioni – continua il sindaco -, abbiamo un programma preciso per tutte e tre, compresa San Damiano, da sempre bistrattata. E per tornare al Centro sportivo – conclude, senza rinunciare a un ultimo attacco – certo non lo si riqualifica andando a braccetto con i centri sociali». «I “centri sociali” che dici tu erano un gruppo di ragazzi che volevano organizzare un torneo di calcio – ribatte Campi, tra le risate e il sostegno di molti cittadini -. Io certo non avrei coinvolto i carabinieri, piuttosto avrei cercato di responsabilizzare i giovani».
Viabilità
«Il problema più pressante è quello di via 1° maggio – esordisce Campi -. Lo voglio mettere in chiaro: negli ultimi 10 anni sono stato fuori dai giochi politici, non c’entro con quella decisione. Non mi chiamo Ferrario Antonella, e, siccome sono obiettivo, non difendo una cosa che non va bene. Per via 1° maggio ho in mente almeno 3 soluzioni: le presenterò e si sceglierà assieme. Va anche migliorato l’incrocio di via Laghetto e via Verdi». «Da Campi mi aspettavo almeno le scuse ai residenti e ai commercianti su quel che è stato realizzato nel 2008 – accusa Cattaneo -. Via 1° maggio è l’omicidio di una strada, mentre prima era il corso Buenos Aires di Ceriano: chi ha realizzato quello scempio deve pagare. Ferrovie Nord, inoltre, aveva progetti approvati dalla presente giunta: ma risolveremo il nodo di via Milano». «Per altri progetti già approvati qualcosa si è fatto, forse perché c’era interesse: qui invece non si è fatto nulla – attacca Ceriani -. E poi, avevi promesso di pagare i fornitori solo a lavori finiti – dice la candidata de La Polveriera rivolgendosi al sindaco -: come spieghi gli allagamenti del sottopassaggio? Se i lavori non andavano benem non avresti dovuto pagare. Per via 1° maggio, invece, una formula non c’è: si pensa di giocare sui parcheggi per i negozi. Ora come ora – conclude, concordando con Cattaneo – la via è morta. Ma la viabilità a Ceriano è in generale ostica: per esempio, ora, per via dei ciottoli, gli autobus non passano più da via Laghetto o da via Verdi».
Sicurezza
«Ho 3 tentativi da proporre – spiega Ceriani -. Il primo è di rimettere i vigili in strada: ne abbiamo solo 3 e per di più sono sempre in ufficio perché hanno tanta carta da sbrigare. Facciamo fare le pratiche ad altri, e torniamo a mettere gli agenti per strada: bisogna vederli all’opera, dando le multe quando dovrebbero. In secondo luogo, le telecamere: sono tanto pubblicizzate, ma non i sembra siano servite a molto, bisogna farne un uso proprio. Infine, gli autovelox, per tenere sotto controllo sia la velocità che eventuali situazioni pericolose». «L’unica struttura che può salvaguardare la sicurezza è la Polizia Locale – sostiene Campi -. Anni fa il vicesindaco Magnani aveva proposto una collaborazione intercomunale, e secondo me questa è una delle poche soluzioni praticabili». «Lo Stato canaglia mette il bastone tra le ruote delle povere amministrazioni – accusa l’attuale sindaco, che si dice orgoglioso di essere riuscito a inventarsi qualcosa, anche con pochi mezzi: ovvero il controllo del territorio tramite WhatsApp -. Io, diversamente da altri, ringrazio i volontari che mettono a disposizione il loro impegno: non gli spunto addosso, gridando alle ronde, per poi, in tempo di elezioni, dire loro “chapeau”».
G.S.