Congresso Fim Cisl: a rischio 2000 posti di lavoro. Appello al governo

13 maggio 2014 | 01:27
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Congresso Fim Cisl: a rischio 2000 posti di lavoro. Appello al governo

Lavoro, tecnologia, innovazione, ma anche crisi con 2000 posti di lavoro a rischio nel settore solo in Lombardia. Questi gli argomenti trattati ieri a Omate alla giornata di lavoro organizzata da Fim Cisl Lombardia.

Lavoro, tecnologia, innovazione, ma anche crisi con 2000 posti di lavoro a rischio nel settore solo in Lombardia. Questi gli argomenti trattati ieri a Omate alla giornata di lavoro organizzata da Fim Cisl Lombardia.

Presenti all’incontro i maggiori delegati delle aziende di Ict brianzole come StMicroeletronics, Micron, Alcatel, Linkra, Compel, ma anche Nokia, Italtel e Sirti. L’incontro è stato ospitato ad Omate (frazione di Agrate Brianza) proprio dove si trovano le maggiori aziende di microelettronica, St e Micron, e a pochi chilometri da importanti realtà come Alcatel e Linkra.

“L’iniziativa è stata sicuramente valida – ci spiega il segretario della Fim Cisl Brianza, Gigi Redaelli – riuscendo ad unire i vari soggetti interessati: delegati Rsu, il sindaco di Agrate, Ezio Colombo, il presidente della Provincia Dario Allevi e il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta a cui è stata esposta la situazione di questo settore sospeso fra eccellenze come St e crisi che sta colpendo le altre aziende, come Linkra, Micron e Alcatel, solo per citarne le maggiori.

Il settore dell’innovazione e dell’alta tecnologia è caratterizzato da scelte di riposizionamento competitivo e di disinvestimento da parte delle multinazionali, che come detto mette a rischio oltre 2.000 posti di lavoro in Lombardia (3.259 sull’intero territorio nazionale) su oltre 18.000 addetti delle diverse realtà aziendali che hanno nella nostra regione i principali insediamenti produttivi e di ricerca.

Secondo la Cisl le maggiori responsabilità in tal senso vanno ricercate nel governo del paese: Il Governo deve correre – si legge nel comunicato della Fim Cisl Lombardia – dare indirizzi industriali al settore, creare le infrastrutture e l’ambiente tecnologico, sollecitare le aziende ad investire. Solo così potremo preservare l’enorme capitale umano di cui siamo dotati, salvaguardare l’occupazione, creare nuove competenze, innovare prodotti e servizi, per partecipare davvero allo sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo di Europa 2020.”