“D’Artagnan”, di e con Accordino, chiude la stagione di prosa al Teatro Binario 7

14 maggio 2014 | 11:21
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“D’Artagnan”, di e con Accordino, chiude la stagione di prosa al Teatro Binario 7

Corrado Accordino presenta il suo ultimo spettacolo, “D’Artagnan”, che chiuderà sia la stagione 2013/2014 del Teatro Binaio 7, sia la rassegna “Vivi il dietro le quinte!”

Sarà “D’Artagnan”, lo spettacolo scritto, diretto e interpretato dal monzese Corrado Accordino e realizzato dalla compagnia La Danza Immobile/Teatro Binario 7 a chiudere la stagione di prosa 2013/2014 del Teatro Binario 7 di Monza, dal 15 al 18 maggio. Lo spettacolo sarà inoltre presentato al pubblico delle biblioteche sabato 17 maggio alle ore 10.30, presso Raccolte storiche di piazza Trento e Trieste 6, a Monza, come ultimo appuntamento del ciclo di incontri “Vivi il dietro le quinte!”. Nell’ambito dell’iniziativa, gli iscritti al Sistema BrianzaBiblioteche avranno diritto al biglietto ridotto per la prima di giovedì 15 maggio e per la replica di domenica 18 maggio, ore 21.00, presentando in biglietteria tessera d’iscrizione o CRS e l’opuscolo “Vivi il dietro le quinte”.

Sin dai tempi dell’opera di Alexandre Dumas, i moschettieri sono nel nostro immaginario uomini che si oppongono alle nefandezze del mondo, che dedicano la loro vita alla verità, all’onore e alla libertà: uniti contro le ingiustizie, “uno per tutti e tutti per uno”. Ma, oggi, quel è l’ideale a cui votare la propria vita? Chi sono i re e le regine da proteggere, chi fa la parte del malvagio Carindale Richelieu? È a partire da questi interrogativi che Accordino ha costruito il suo spettacolo, trovando una sola risposta: il rischio. «La verità per cui combattiamo è da costruire, come si costruisce l’amore, come si costruisce l’intelligenza – ha spiegato l’attore 44enne -. Bisogna attenersi a questa sfida anche quando stiamo soffocando sotto la menzogna che indossiamo quando siamo messi con le spalle al muro. Bisogna attenersi alla sfida, al rischio, all’inaudito. Quando si è visto, negli occhi di qualcuno, la felicità risplendere, si capisce che non può avere altro senso la vita se non quello di far scaturire quella luce sui volti di chi ci circonda, e ci si può annientare al solo pensiero della tristezza e del dolore che diffondiamo, per il solo fatto di vivere egoisticamente, nei cuori di chi incontriamo».

G.S.