Merce contraffatta, escalation di sequestri in Brianza

Nel corso degli ultimi 15 mesi sono stati requisiti oltre 26 milioni di prodotti falsi, vale a dire circa il 25% di quelli sequestrati a livello nazionale
Oltre 26 milioni di merce contraffatta negli ultimi 15 mesi e 3 persone denunciate, la stragrande maggioranza delle quali straniera. Sono questi i dati che hanno fatto scattare l’allarme nelle sede della Camera di commercio e nella caserma della guardia di finanza di Monza.
Dati che mettono in evidenza come ben il 25% del totale dei sequestri effettuati a livello nazionale sia stato compiuto in Brianza, una realtà territorialmente poco vasta, ma densa di realtà imprenditoriali.
Secondo i vertici camerali e delle fiamme gialle, la causa di questa presenza sempre più massiccia di prodotti farlocchi sul mercato locale sia da addebitare alla crisi, che spinge molte a famiglie a risparmiare, mettendo però a rischio sia la propria salute che la tenuta del sistema economico. “La sicurezza dei prodotti, la legalità, la trasparenza, la corretta concorrenza, la tutela del consumatore, il rispetto della dignità del lavoro nel fare impresa devono riguardare tutti i settori e tutte le realtà imprenditoriali. Coloro che cercano scorciatoie inquinano il mercato e rappresentano un vero e proprio “cancro” – ha dichiarato Carlo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – Come Camera di commercio, insieme alle altre istituzioni, abbiamo il dovere di garantire le imprese che lavorano bene e coltivare il terreno in cui possa crescere l’impresa sana che rispetta le regole”.
La merce sequestrata è composta per lo più da apparecchi elettrici per l’illuminazione, componenti ed accessori per l’informatica, prodotti per la casa, giocattoli, bigiotteria, cosmetici. Il danno complessivo patito è di circa 10 milioni di euro, mentre le sanzioni emesse ammontano a oltre 100 mila euro.
“Purtroppo il momento di crisi sta spingendo molte famiglie a risparmiare sugli acquisti – spiega il colonello comandante della guardia di finanza, Mario Salerno -. Il rischio che corrono è molto alto, i prodotti contraffatti sono pericolosi per la salute, senza contare poi il fatto che mettono in ulteriore difficoltà il sistema economico locale”.
La guardia di finanza ha messo l’accento sulla scaltrezza dei contraffattori, capaci di mettere in vendita prodotti con un marchio che ricorda per forma quello della Comunità europea, ma che in realtà è l’acronimo di China export. I controlli hanno evidenziato l’assenza di etichette con l’indicazione della provenienza e la mancanza di informazioni certe sulla la composizione dei materiali.