Omicidio Bestetti: Daniele Pullano ricorre in Cassazione, “Non sono stato io”.

“Il dna non è mio”, è questo il grido di Daniele Pullano, 24enne condannato per l’omicidio di Rita Bestetti, aggredita con colpi ferro da stiro ed un coltello, il 6 giugno del 2010, nella sua casa di via Pellegrini a Monza.
“Il dna non è mio”, è questo il grido di Daniele Pullano, 24enne condannato per l’omicidio di Rita Bestetti, aggredita con colpi ferro da stiro ed un coltello, il 6 giugno del 2010, nella sua casa di via Pellegrini a Monza.
Pullano è stato condannato a 25 anni di reclusione, ha presentato ricorso alla Corte d’Appello di Milano, la quale ha confermato la condanna solo alleggerendola di due anni circa. Il 10 giugno prossimo il giovane, seguito dal suo avvocato Franz Sarno, comparirà davanti alla Corte di Cassazione, ultima possibilità per appurare un eventuale e differente dinamica dei fatti. Ad inchiodare il giovane, che secondo le indagini non piaceva a Rita Bestetti, la quale non voleva che frequentasse suo figlio, un’impronta digitale trovata sulla porta d’ingresso di casa sua, oltre a una porzione di dna compatibile anche sulla lama del coltello usato per uccidere la donna.
Secondo la difesa però, il processo è stato tutto un grande equivoco, e avrebbero dovuto essere fatti più test su altri oggetti presenti sul luogo del delitto. Daniele ha sempre sostenuto di essere arrivato a casa della madre del suo amico e di averla trovata già morta.