Pattinaggio: in Coppa di Germania è oro per Michela Cima

Non poteva andare meglio la prima gara internazionale dell’anno per Michela Cima, la diciassettenne pattinatrice monzese convocata nella squadra azzurra alla storica competizione teutonica.
Non poteva andare meglio la prima gara internazionale dell’anno per Michela Cima, la diciassettenne pattinatrice monzese convocata nella squadra azzurra alla storica competizione teutonica, la “Coppa di Germania”, che si è svolta la scorsa settimana a Friburgo.
Michela ha gareggiato nella categoria jeunesse, specialità obbligatori, contro ben 24 avversarie tutte molto agguerrite e preparate. Ma la monzese non si è fatta intimorire e, seconda a scendere in pista, ha subito esordito con un ottimo primo esercizio che l’ha vista balzare al comando della classifica provvisoria. Un paio di sbavature nel secondo esercizio l’hanno fatto scalare di una posizione ma, con la boccola indietro, Michela si è distinta nuovamente ritornando in vetta alla classifica e riconfermandosi tale anche dopo il quarto ed ultimo esercizio, nel quale addirittura le è stato assegnato il miglior punteggio della gara.
Più che meritata dunque la medaglia d’oro davanti alla slovena Tanita Cerne e alla connazionale veneta Sofia Pizzai rispettivamente seconda e terza classificata.
“E’ stata una bellissima Coppa di Germania – afferma Michele Terruzzi, Tecnico Federale della Nazionale italiana e allenatore del Pattinaggio Cornate d’Adda dove Michela si allena quotidianamente – da anni non si riscontrava in questa competizione una così alta affluenza di atleti provenienti da ogni parte del mondo con un livello tecnico-agonistico al pari delle più importanti gare europee e mondiali”.
Molto soddisfatta si dice anche Michela della sua prestazione: “Sono davvero contenta: sto affrontando un infortunio alla caviglia che ancora mi impedisce di allenarmi nel libero, questo risultato sugli obbligatori mi da morale e spero sia di buon auspicio per gli imminenti Campionati Italiani che dovrò affrontare a fine maggio a Bologna – conclude Michela.
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