Evacuazione Torri Bianche Vimercate: vi racconto cos’è vivere una grande esercitazione

In una situazione di emergenza, come si reagisce? Se si è in mezzo a un forte terremoto, travolti da uno tzunami o nel bel mezzo di un attacco terroristico?
In una situazione di emergenza, come si reagisce? Se si è in mezzo a un forte terremoto, travolti da uno tzunami o nel bel mezzo di un attacco terroristico? Chi non si è immaginato imprigionato nelle Torri Gemelle l’11 settembre? La risposta a questo interrogativo ancora non ce l’ho, ma ieri la spettacolare esercitazione dell’Avps di Vimercate mi ha regalato un’esperienza molto vicina al vero, di cui farò tesoro e di cui vi voglio parlare.
Il mio non sarà il solito articolo di cronaca (se volete sapere i fatti leggete qua), ma solo alcune righe per condividere tre ore di lavoro sul campo che non capitano tutti i giorni (VIDEO – FOTOGALLERY).
Esercitazioni ne ho viste tante, ma questa si è rilevata vera più che mai. I volontari che ne hanno preso parte sono stati bravissimi per non parlare dei medici e dei vigili del fuoco. Alle ore 14 hanno iniziato i preparativi, si sono truccati e che trucco: sangue e ferite praticamente sembrava di essere sul set di un film. Roba da fare impressione!
Alle ore 18 lo scoppio e poi il forte suono della sirena d’allarme. Già essere al 21 piano di un edificio provoca una certa sensazione, ma immaginatevi per un secondo essere lì fra gente ferita, alcuni anche in modo grave, e tutti che chiedono aiuto. Le urla sulle scale, amplificate dal rimbombo, erano sconvolgenti: “Aiutateci, la mia collega non si muove… Qua una ragazza ha perso un occhio”.
Una simulazione talmente vera che mi sentivo pronta ad intervenire… Tante volte ho avuto l’istinto di dare una mano, di tranquillizzare qualche ferito o di indicare a qualche vigile del fuoco qualche caso grave. Che dire stavo entrando anch’io nella parte!
Però una cosa l’ho capita in questi casi ci sono delle procedure e dei piani che vanno rispettati, ad ognuno il loro compito. I vigili del fuoco sono i primi ad entrare per prima cosa devono verificare la solidità della struttura e fare il punto della gravità della situazione, riuscire a completare il loro lavoro fra tutte quelle richieste di aiuto, non deve essere per nulla facile.
Un plauso va di certo ai figuranti che hanno saputo ricreare momenti di tensione talmente veri su chi aiutare per primo… aiuta me, lei è più grave… che i medici in alcuni casi hanno dovuto alzare la voce per creare un pò di ordine nel delirio più totale.
Insomma alla fine tutto è andato per il meglio, esercitazione riuscita e i feriti salvi. E per tornare all’auto ho rimediato anche un giro in ambulanza, sì perchè le attività si sono concluse sotto un nubrifragio che non si dimenticherà facilmente e che ha reso più difficile le operazioni di soccorso.
Ringrazio l’Avps per la bella esperienza e ringrazio anche l’equipaggio di quell’ambulanza che mi ha dato il passaggio!