Made for change, quando la bio attitude vince la sfida del fashion

9 giugno 2014 | 11:35
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Made for change, quando la bio attitude vince la sfida del fashion

La moda etica sbarca in Brianza. E lo fa grazie al sogno green di due ventisettenni, Carlotta Redaelli e Simona Donadio, e al loro brand di abbigliamento bio Made for change.

La moda etica sbarca in Brianza. E lo fa grazie al sogno green di due ventisettenni, Carlotta Redaelli e Simona Donadio, e al loro brand di abbigliamento bio Made for change.

made for change 1«Il mondo del fashion ci affascina da sempre – spiega Carlotta – ma non ci convincevano certe dinamiche di sfruttamento della manodopera e della natura durante le diverse fasi di produzione e trattamento dei tessuti. Solo quando abbiamo iniziato a frequentare in NABA un corso di moda etica abbiamo scoperto qualcosa che ci ha conquistate al cento per cento. Così ho scelto di dedicare la mia tesi a questo argomento per poter conoscere più da vicino il mondo della moda-bio e i suoi attori».

Una volta laureate Carlotta e Simona hanno lavorato in ditte di confezioni e, nel giro di un anno, hanno deciso di rischiare e mettersi in proprio, puntando tutto sulla bio attitude.

«Non ce l’avremmo mai fatta senza l’aiuto dei nostri genitori, che hanno creduto in noi e ci hanno sostenute anche economicamente – continua Carlotta – Ma il grande salto in avanti è arrivato quando abbiamo vinto il bando Ritorno al futuro di Camera di Commercio come impresa innovativa: abbiamo così potuto coprire il 50% delle spese sostenute per i macchinari e ci siamo assicurate una grande visibilità. È stato grazie a questa partecipazione che la stampa ha iniziato a parlare di noi e della nostra “filosofia di moda”. Avevamo già ricevuto molti incoraggiamenti a proseguire su questa strada da persone che ci conoscevano; il bando camerale ha costituito invece l’occasione di presentarci a un pubblico nuovo e imparziale che ha apprezzato il nostro lavoro: ritengo che sia questa la miglior garanzia che stiamo procedendo nella giusta direzione».

made for change 4OggiMade for change propone collezioni realizzate con tessuti biologici certificati, provenienti da fornitori italiani attraverso una filiera corta e trasparente. Anche le tinture non contengono residui chimici, sono realizzate a basso impatto ambientale e garantite contro ogni forma di irritazione o allergia.

«I nostri capi non sono solo “buoni”, sono belli, riflettono in tutto e per tutto il gusto e lo stile del momento perché siamo noi fashion designer a scegliere i tessuti e a occuparci del cartamodello, dello sviluppo, del taglio e della confezione. Per ora vendiamo nel nostro showroom e on line grazie alla piattaforma e-commerce del nostro portale, inoltre – da circa sei mesi – abbiamo attivato la collaborazione con due negozi, uno a Monza e uno a Giussano, che sono diventati nostri distributori. L’obiettivo è farci conoscere sempre di più, aumentare la produzione e allargare il team. È con questo intento che ci siamo proposte al Comune di Seregno per un evento che si è svolto la scorsa settimana presso il museo Vignoli: volevamo dimostrare che la moda non è solo estetica, ma anche cultura perché esprime un’idea precisa di società».