Brasile 2014: sale la febbre dei mondiali e passa anche dal… supermercato

12 giugno 2014 | 04:48
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Brasile 2014: sale la febbre dei mondiali e passa anche dal… supermercato

L’effetto carioca ha tutta l’intenzione di lasciare il segno andando in goal con le esportazioni di carne, caffé, te e cacao.

Sale la febbre dei mondiali di calcio 2014. I riflettori sugli eventi internazionali amplificano il brand del Paese e creano indotto: il pallone infatti “rende” meglio persino di Expo e Olimpiadi, in termini di ritorno economico e di immagine.

L’effetto carioca ha tutta l’intenzione di lasciare il segno andando in goal con le esportazioni di carne, caffé, te e cacao (circa 55 milioni di euro). Il “made in Brazil” schiererà uno schema di gioco vincente tra gli scaffali del supermercato, sia per chi, spinto dalle immagini in tv del Paese della saudagi, cercherà la stessa atmosfera tra le churrascherie in Italia (150 circa i titolari brasiliani di attività legate alla ristorazione).

Dalla fotografia scattata grazie alle stime e elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat –Coeweb emerge che non solo la carne subirà un’impennata, ma anche più esportazioni di cuoio e pelli dal Brasile verso l’Italia (+ 22 milioni di Euro), destinate al settore di abbigliamento e accessori.