Agrate: in via Vismara nasce l’orto a km zero

9 luglio 2014 | 14:23
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Agrate: in via Vismara nasce l’orto a km zero

Sta nascendo in via Vismara ad Agrate Brianza, grazie alla donazione di un privato, l’ennesimo “Orto in Brianza”, progetto nato all’interno del parco di Monza che vuole sviluppare l’economia agricola locale e la filiera a Km zero.

Sta nascendo in via Vismara ad Agrate Brianza, il primo “Orto in Brianza” a carattere professionale, progetto nato all’interno del parco di Monza che vuole sviluppare l’economia agricola locale e la filiera a Km zero.

DI COSA SI TRATTA? ”Orti in Brianza” è un progetto sviluppato da varie associazioni e che ha come perno la Scuola Agraria del Parco di Monza con il quale si vuole sviluppare l’economia agricola locale e la filiera a km zero. Creare un mercato locale di prodotti della terra coltivati in Brianza, che sviluppi un commercio equo, sia per chi acquisterà ma soprattutto per gli agricoltori. Un progetto possibile grazie alla vendita diretta da parte del produttore e alla vendita attraverso i gruppi di acquisto solidale. L’orto-scuola monzese si trova  in un’area compresa fra la Villa Reale e l’Autodromo e grazie alla Scuola Agraria di Monza diventerà un incubatore di idee e un luogo di sperimentazione di piante e verdure, che andranno a popolare gli orti satellite distribuiti in Brianza.

Il primo orto satellite professionale nato nell’ambito del progetto è proprio quello di Agrate, presentato mercoledì scorso in città.

Nella suddivisione dell’orto si avranno due anime: una sociale e una professionale, quest’ultime divisa in 4 parti (P1, P2, P3, P4). P1 sta partendo ora a cura dell’azienda agricola Massimo Gianni di Busnago, P2 sta partendo ora con Giancarlo Colombo, dell’azienda agricola I Giardinè di Missaglia. I primi raccolti si avranno per le fragole in P1 già in agosto, mentre per la verdura in P2 in autunno. Gli orti professionali P3 e P4 partiranno successivamente.

I prodotti agricoli coltivati negli orti potranno essere venduti direttamente sia dal contadino, ma sopratutto in un circuito organizzato di raccolta e distribuzione dei prodotti locali che verranno poi consegnati direttamente ai ristoranti o ai negozi di vicinato che poi li rivenderanno creando all’inetrno del loro negozio un angolo dedicato.

L’idea è quella di ridurre al minimo i passaggi dal produttore al consumatore utilizzando la rete commerciale esistente a livello locale. Frutta e verdura fresca verranno quindi vendute nei negozi di ortofrutta o sui banchi dei minimarket locali, mentre i prodotti confezionati (confetture di frutta, sottoli e sottaceti) potranno essere venduti anche nelle gastronomie, nei negozi di alimentari in generale e nei ristoranti.

Foto gentilmente concesso dall’organizzatore