Alcatel: 70 mila euro per l’esodo, ma molti i dubbi sul 2015

23 luglio 2014 | 01:33
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Alcatel: 70 mila euro per l’esodo, ma molti i dubbi sul 2015

Apertura della procedura per il 25 luglio per la cessione da parte di Alu alla Siae di 300 dipendenti del settore Optics. Almeno 70mila euro di incentivo all’esodo e integrazione economica di 350 euro lordi mensili per le pesone in cassa integrazione.

Apertura della procedura per il 25 luglio per la cessione da parte di Alu alla Siae di 300 dipendenti del settore Optics. Almeno 70mila euro di incentivo all’esodo e integrazione economica di 350 euro lordi mensili per le pesone in cassa integrazione.

Questo in linea di massima quanto uscito dal Ministero dello Sviluppo Economico lunedi’ 14 luglio dopo l’incontro fra le parti sociali, l’azienda e il ministero. Una decisione che vede quindi il passaggio dal 1 ottobre 2014 di circa 300 lavoratori del ramo Optics legacy alla Siae microelettronica di Cologno Monzese. Per quanto riguarda la mobilità, entro il 31 dicembre 2014 l’azienda garantisce l’incentivazione all’esodo con 28 mensilità, pari a minimo 70mila euro, cifra che nel caso di Quadri e Dirigenti può anche raddoppiare. Un’incentivo che ad oggi non si sa se verrà prorogato anche nel 2015.

Per quanto riguarda la cassa integrazione, Alcatel prevede per un massimo di cinque mesi un’integrazione economica di 350 euro lordi. La rotazione verrà effetutata solo in misura limitata ed in poche aree. Ci sarà anche un lieve calo degli esuberi che scendono a livello nazionale da 285 a 260.

“Le organizzazioni sindacali e il coordinamento sindacale hanno ritenuto non opportuno sottoscrivere un’ipotesi di accordo che non risponde in modo soddisfacente alla richiesta sindacale di dare certezze ai lavoratori su cosa avverrà a fine della CIGS – si legge nella nota sindacale – Infatti l’azienda non si prende il minimo impegno per il 2015, neppure quello di usare le stesse modalità per le uscite (volontarietà e incentivazione) previste per il 2014. Il quadro è ulteriormente complicato, da gennaio 2015, a causa dell’entrata in vigore della riforma Fornero sugli ammortizzatori sociali che riduce la durata degli stessi.”

E sui dubbi sul futuro di Alcatel in italia si è espresso dei dubbi Gigi Redaelli, segretario Fim Cisl Brianza: “L’azienda non ha ancora presentato un piano produttivo per il futuro a fronte dei pesanti tagli che la stanno interessando: il timore è di avere ulteriori tagli già a partire dal 2015”.