Artigianato in stallo. Per l’Unione Artigiani la ripresa è più lontana

Dati negativi dall’analisi presentata stamane da Unioncamere Lombardia. Segni meno per ordini e produzione. Si arresta la contrazione dei livelli occupazionali
Ripresa ancora lontana per l’artigianato. Si assiste a un sensibile ridimensionamento delle speranze di crescita, che conferma le previsioni al ribasso sulle stime a livello mondiale e, a cascata, su Europa, Italia, Lombardia.
Sono dati negativi quelli emersi ieri dalla presentazione dell’analisi congiunturale sul secondo trimestre 2014dell’artigianato lombardo, curata da Unioncamere in collaborazione con Unione Artigiani-Claai e altre sigle.
Nel secondo trimestre 2014 si registra, per le aziende artigiane manifatturiere, un dato congiunturale che svolta in negativo (-0,4%), mentre la variazione tendenziale (+0,4%) rimane positiva, ma sensibilmente inferiore rispetto allo scorso trimestre (+1,7%). Il fatturato a prezzi correnti registra una contrazione congiunturale dello 0,4%, dopo quattro trimestri positivi, associato ad un incremento tendenziale molto vicino alla variazione nulla (+0,3%). Sugli ordinativi, le imprese artigiane, oltre alla contrazione tendenziale degli ordini interni (-1,7%), registrano un rallentamento di quelli esteri (+0,1%), mentre la variazione congiunturale è negativa per entrambi i mercati (-0,7% l’interno e -1,2% l’estero).
“Una situazione di stallo – commenta il segretario generale dell’Unione Artigiani-Claai, Marco Accornero -, con una variazione quasi nulla della produzione rispetto al trimestre precedente. Rimane in crescita il fatturato, ma gli ordini interni svoltano nuovamente in negativo lasciando ancora al solo export il compito di sostenere la produzione. Tutto ciò conferma che la prudenza da noi espressa per i dati confortanti di inizio anno era a ragion veduta. La crisi stenta a demordere e le situazioni positive sono a macchia di leopardo sul territorio e trasversali nei comparti.”
Per gli artigiani solo le aspettative per la domanda estera sono in territorio positivo, mentre produzione e domanda interna si situano ancora in piena area negativa. Circa il 55% degli artigiani prevede stabilità dei livelli per produzione e domanda interna, oltre il 73% per la domanda estera e l’85% per l’occupazione.
Dal punto di vista occupazionale aumentano sia il tasso di ingresso che il tasso di uscita e il saldo rimane positivo (+0,1%) come lo scorso trimestre. La quota di aziende artigiane che hanno fatto ricorso alla Cig diminuisce (9,1%), mentre la quota sul monte ore trimestrale rimane ferma all’1,6%.
“Si tratta di un quadro ancora critico – conclude Accornero – sul quale occorre vigilare attentamente da qui a fine anno. L’andamento dei mercati mette in apprensione, mentre restano tuttora inevasi gli appelli a riforme urgenti e concrete sui versanti della semplificazione, dell’abbassamento del cuneo fiscale e del costo del lavoro.”
In foto il segretario generale dell’Unione Artigiani-Claai, Marco Accornero