Assunzione di fluoro in gravidanza: scopri l’efficacia della fluoroprofilassi prenatale

17 luglio 2014 | 00:11
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Assunzione di fluoro in gravidanza: scopri l’efficacia della fluoroprofilassi prenatale

L’assunzione quotidiana di 1,0 milligrammo di fluoro da parte della gestante nel secondo e terzo trimestre di gravidanza è una metodica preventiva che andrebbe incoraggiata. Scopri perchè…

Senza dubbio la fluoroprofilassi ha avuto, negli ultimi 40 anni, un ruolo determinante nel declino della prevalenza della carie dentale cui si è assistito nel mondo occidentale a partire dagli anni ’70 del novecento. Lo Studio Dentistico del Dottor Salvia di Villasanta è specialista sull’argomento e pronto a dare consigli utili sull’argomento alle mamme in dolce attesa.

Numerose ricerche effettuare in Europa e nel resto del mondo mostrano che esiste una reale capacità dello ione fluoruro di oltrepassare la barriera placentare di una donna gravida e di distribuirsi a livello fetale, intervenendo nei processi di formazione del tessuto dentale. Per ogni milligrammo di fluoro somministrato alla madre, quello che arriva al feto è circa un quarto: 0,25 mg attraversano la placenta, 0,25 si depositano nelle ossa della madre e 0,50 vengono escreti dall’organismo materno. Inoltre è stato riconosciuto e provato che quanto più precoce è l’inizio della somministrazione di fluoro, tanto più rilevanti sono i risultati preventivi ottenuti a livello orale e osseo.

La gravidanza rappresenta un periodo di piccoli e grandi cambiamenti per le future mamme: ci sono importanti variazioni ormonali atte a permettere lo sviluppo del feto e questi mutamenti possono influire anche sul cavo orale e sui denti; verso il terzo mese molte donne presentano, ad esempio, delle “epulidi gravidiche”, formazioni esofitiche della gengiva che regrediscono spontaneamente dopo il parto.

In effetti la donna gravida, è di solito più attenta al proprio stato di salute, soprattutto in funzione del benessere del futuro nascituro, ed è quindi molto più sensibile e recettiva sulle tematiche della salute dentale, oltre ad avere una maggiore percezione del beneficio che può garantire al proprio figlio attraverso una corretta igiene orale sia domiciliare sia professionale (ablazione periodica del tartaro). In questo contesto rientra di diritto la pratica di somministrare fluoro nel periodo prenatale, divenuta ormai una consuetudine da circa 30 anni a questa parte.

Unico neo nel programma preventivo rimane la possibilità di fluorosi a livello dentale. Tale fenomeno è in realtà presente solo nel 6% della popolazione soggetta a somministrazione sistemica di fluoro; nel nostro paese peraltro la fluorosi è un riscontro praticamente assente, con percentuali così basse da non essere quasi rilevabili.

Se fosse possibile affermare che un bambino, al momento della sua nascita, non è vecchio di un giorno, ma ha un’età di nove mesi più un giorno, sarebbe possibile asserire che lo sviluppo del neonato nei primi nove mesi di vita (sia pure intrauterina) è strettamente correlato alle azioni, ai comportamenti, ai pensieri … in definitiva al “Saper Essere” della madre. E’ soprattutto per questo motivo che l’assunzione quotidiana di 1,0 milligrammo di fluoro da parte della gestante nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, specialmente quando questa pratica viene coadiuvata da un più ampio protocollo di prevenzione e mantenimento della salute orale, è una metodica preventiva che andrebbe incoraggiata dai ginecologi nonché, senza dubbio, dagli operatori odontoiatrici.

Per maggiori informazioni
Studio Dentistico Dottor Salvia
Villasanta – via Confalonieri 27
Tel. 039.303414
www.studiosalvia.com

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* Pubbliredazionale