Lazzate parla di Pedemontana e le proteste restano fuori dal Comune

Un incontro con amministrazione e Nuova Briantea spiega ai cittadini gli interventi e le modifiche alla viabilità dovute all’autostrada lombarda. Proteste non pervenute: confinate fuori dal territorio comunale.
La Pedemontana arriva a Lazzate e l’amministrazione spiega ai cittadini cosa comporti il suo arrivo sul suolo comunale in termini di viabilità. Nulla a che vedere con le polemiche di cui l’infrastruttura lombarda continua ad essere oggetto: l’incontro di martedì 23 luglio presso l’Arengario comunale si è rivelato, come preannunciato dal sindaco, puramente tecnico e informativo. A illustrare i cambiamenti in atto, i portavoce della società Nuova Briantea, esecutrice dei lavori.
Lavori che, auspica l’amministrazione, non stravolgeranno il territorio, anche se certo avranno un impatto non trascurabile. Saranno infatti realizzati il tronco autostradale di oltre 1 km, lo svincolo autostradale di Lazzate, due cavalcavia, la tangenziale e l’imbocco della arteria secondaria nota anche come “opera connessa TRCO 11”, mentre cambierà la viabilità di via Carducci. Già in corso gli interventi propedeutici alla realizzazione, come la bonifica di eventuali ordigni bellici presenti sul tracciato, le opere di fondazione speciale del cavalcavia CV012, la cantierizzazione dell’area tecnica per i pali del cavalcavia CV011 e del campo base, oltre che la risoluzione di un’interferenza fognaria.
«Il disagio c’è e non è possibile evitarlo, anche se con la segnaletica in opera proveremo a ridurlo – ammettono da Nuova Briantea -. Cerchiamo comunque di stare attenti: a Lomazzo ci sono stati diversi problemi, speriamo che qui siano più ridotti, anche perché la Pedemontana, a Lazzate, non sarà così impattante». In effetti, anche l’intervento a prima vista più pesante, la deviazione della Milano-Meda fino al 30 aprile 2015, interesserà il comune brianzolo solo per circa 800/900 m.
Resterà deluso chi si aspettava proteste da parte di cittadini o amministrazione: martedì sera i presenti, una cinquantina, si sono limitati a porre domande di interesse pratico o immediato, sulla chiusura e il rifacimento di alcune vie, sulla tangenzialina nord, il cui progetto è definitivo, e sul futuro pedaggio dell’autostrada, per cui Pedemontana parla di una sorta di “telepass moderno”, i cui costi e modalità, però, restano ancora poco chiari. «Proteste? – chiede addirittura, stupito, l’assessore al Territorio Andrea Monti, figlio di quel Cesarino che contro Pedemontana si era pronunciato più di una volta -. Ah, perché, qualcuno ha protestato?» Sì, per esempio nella vicina Lentate sul Seveso, senza contare la diffida firmata dai comuni della B2. «Ma quelli protestano sempre – ribatte Andrea Monti -. Però, quando nel 2008 avevamo proposto che i comuni si unissero per chiedere agevolazioni sul pedaggio, hanno preferito trattare da soli». «No, non abbiamo avuto né problemi né proteste» conferma il sindaco Loredana Pizzi. «Ci saranno sicuramente dei disagi, ma Pedemontana è una delle opere più importanti a livello europeo – continua Monti -. Non capisco perché Lentate chieda che i lavori si fermino: io voglio invece che finiscano il prima possibile. Aspetteremo tutti con trepidazione il 30 aprile, sperando che Pedemontana e Nuova Briantea rispettino i tempi -. E conclude -: Siamo fortunati: non stravolgerà il nostro territorio, dopotutto per noi è una strada dal punto visivo a impatto zero».
Forse Lazzate potrà continuare ad essere una sorta di isola felice, dunque. Ma, a incontro finito, i partecipanti si lasciano sfuggire qualche dubbio ad alta voce: oltre a deviazioni e altre modifiche alla viabilità, quale sarà l’impatto ambientale? «Non mi convince», conclude un signore scuotendo la testa.