L’uomo nato due volte: Giuliano Losi salvato dalla super macchina del San Gerardo

10 luglio 2014 | 16:24
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L’uomo nato due volte: Giuliano Losi salvato dalla super macchina del San Gerardo

“Ce l’ho fatta”. E questo che dice ogni mattina Giuliano Losi, l’infartuato grave, salvato grazie all’équipe del professor Paolini e ad una speciale macchina del San Gerardo.

“Ce l’ho fatta”. E’ questo che dice ogni mattina Giuliano Losi, l’infartuato grave, salvato grazie all’équipe del professor Giovanni Paolini e ad una speciale macchina da 100 mila euro dell’ospedale San Gerardo di Monza.

Non un miracolo, perchè al San Gerardo sono ormai un centro di riferimento per tutta Italia per casi come quello di questo uomo, che mentre era pescare a Treviglio è stato colpito da un gravissimo arresto cardiaco. Trasportatto d’urgenza all’ospedale di Treviglio i medici si sono accorti che la situazione era molto più grave del previsto. Parte allora la chiamata al team di cardiologia del San Gerardo di Monza che giunti sul posto applicano un primo macchinario per la circolazione extracorporea (ECMO). L’uomo migliora, ma solo temporaneamente. E’ una corsa contro il tempo. Giuliano Losi, 51 anni, libero professionista, ha una situazione cardiaca grave cardiologia  paolini san gerardo  valvolae compromessa. Viene trasportato a Monza e al San Gerardo viene applicato un secondo Ecmo. Per un mese viene tenuto sotto osservazione. Non basta. Il professor Giovanni Paolini decide allora di operare il 13 dicembre l’uomo, per applicagli una pompa meccanica che possa assistere il suo cuore malato. Dopo 3 ore e mezza circa l’intervento è perfettamente concluso. Il giorno dopo l’uomo sta bene ed e già seduto sul suo letto parla, scherza e ringrazia i medici.

“Nel periodo post operatorio non ho avuto nessun dolore, ma sopratutto grazie a questo intervento ho riavuto la mia vita: adesso festeggio sempre due compleanni all’anno – racconta così la sua esperienza Losi, l’uomo nato due volte e aggiunge – All’inizio temevo che tutti mi chiedessero come fosse vivere con appresso sempre la valigetta delle batterie, e la cosa mi avrebbe imbarazzato, ma questo non è mai successo: sono tutti felici di vedere che ce l’ho fatta”.

“Non in tutti i casi è possibile praticare il trapianto di cuore – spiega il professore Paolini che ha coordinato l’intervento – In questo in particolare il quadro clinico era molto grave e compromesso, ma in generale non ci sono più tanti donatori come una volta per la diminuzione di incidenti stradali mortali e, come è noto, il trapianto non si fa generalmente in persone con più di 65 anni. Questo dispositivo ci permette quindi di intervenire laddove un tempo non era possibile”.

Il sistema è stato ideato dalla “Heart Ware” e consiste, per dirla in modo semplice, proprio in una pompa che fa circolare tutto il sangue nel corpo dell’ospite.  “L’intervento che abbiamo fatto ha dei costi enormi per la sanità: solo la macchina vale circa 100 mila euro” – spiega il professor Paolini, ma “costa sicuramente meno rispetto alle cure che dovrebbe ricevere un uomo che deve restare ricoverato in area critica per lungo tempo” – ha concluso Francesco Formica, dirigente medico dell’équipe. Da settembre Losi riprenderà il suo lavoro e già da qualche tempo guida la macchina. “Non ho ancora avuto il permesso di rimontare sullo scooter, il dottor Formica non vuole!” Scherza Giuliano, ma sa che grazie a quell’intervento e alla capacità e alla professionalità di questi medici del San Gerardo lui può ancora abbracciare la sua famiglia.