Seveso, erba alta nel giardino della scuola. Tagliarla? Non si può

A Seveso, una scuola resta aperta anche d’estate per garantire un servizio di “campo estivo” per bambini da 4 a 6 anni. Ma il giardino è impraticabile: la protesta di una mamma.
A volte sono i particolari che rovinano le belle notizie. Una scuola che resta aperta anche d’estate per garantire ai bambini e alle loro famiglie un servizio di “campo estivo” è sicuramente un fatto positivo: lo è un po’ meno che – come denuncia una mamma – il giardino sia quasi impraticabile. Per un motivo in apparenza banalissimo: l’erba è troppo alta, e il gestore si rifiuta di tagliarla.
Succede a Seveso, alla scuola dell’infanzia “Gianni Rodari”. La mamma in questione, Anna S., ha usufruito del “campo estivo” messo a disposizione dal Comune: un servizio apprezzatissimo, peccato, però, per il prato. Così il 24 luglio scorso Anna ha inviato al sindaco e agli assessori una lettera per informarli della situazione: «Abbiamo letto la consulenza del dottor Paolo Lippi per la questione in essere, sollevata dal personale del servizio educativo, sempre attento e premuroso verso i bambini: è con profonda amarezza che apprendiamo una posizione che, al di là di standard di qualità scritti sulla carta, non riconosca l’urgenza di rendere più sicuro il luogo dove giocano i nostri figli – scrive Anna, che parla di “rabbia e sdegno” da parte dei genitori -. Sono già due su diciannove i bambini punti dalle api: non capiamo perché un altro taglio di 100 mq di giardino non possa essere contemplato. Sappiamo anche che è stato rifiutato, forse per motivi assicurativi, il permesso a noi genitori di poter provvedere, in modo assolutamente volontario, al taglio dell’erba».
«La manutenzione del verde comunale di Seveso è davvero buono – ha sottolineato Anna – per cui risulta ancor più disgustosa la presa di posizione per il giardino della scuola dell’infanzia Rodari, in cui bambini dai quattro ai sei anni trascorrono l’intera giornata. Per ora – diceva la mamma a fine luglio – i nostri figli giocano soprattutto nella porzione esterna dove c’è solo terra (e fango) e cerchiamo di proteggerli facendogli indossare calze e scarpe, nonostante il caldo».
La lettera, indirizzata all’Ufficio protocollo, dopo due settimane non ha ancora ricevuto una risposta. MBNews ha contattato qualche giorno fa il sindaco Paolo Butti, che, dopo aver approfondito la questione con l’Ufficio ecologia e l’assessore, dichiara (oggi 8 agosto, ndr): «Noi facciamo una serie di 8 tagli all’anno nelle scuole. L’erba non è particolarmente alta – continua, aggiungendo di essere andato di persona a verificare -: per avere un prato più curato si dovrebbe tagliarlo almeno una volta a settimana, e non potremmo permettercelo». E per gli insetti? «Non è una situazione di emergenza – ha risposto Butti -. D’altra parte il prato a trifoglio attira api, calabroni e vespe – E conclude -: Dovremmo cominciare ad adottare un’ottica diversa di vivibilità degli spazi verdi». Un ambiente naturale, in effetti, non può essere innaturalmente curato: in certi casi, però, bisognerebbe forse trovare un giusto mezzo tra “artificiale” e “selvaggio”.
In apertura, il giardino della “Gianni Rodari”. La foto di apertura è stata gentilmente messa a disposizione da Anna S.