Monza il caso del cantiere infinito che fa soccombere anche il centro massaggi

29 settembre 2014 | 08:18
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Monza il caso del cantiere infinito che fa soccombere anche il centro massaggi

I centri massaggio orientali prosperano in tutta la città, ma in via Moriggia un intervento stradale ha provocato un crollo degli affari

Cantiere stradale contro centro massaggi. E’ stato uno scontro titanico quello svoltosi in questi ultimi mesi in via Moriggia, una via stretta stretta parallela di via Vittorio Emanuele in pieno centro storico. Da una parte ruspe e betoniere, dall’altra olio caldo ed emozioni orientali. Difficile immaginare un confronto dall’esito più incerto, ma alla fine il continuo via vai di operai ha finito per scoraggiare anche il cliente più bisognoso di attenzioni spingendo i gestori a chiuedere i locale. In una città dove i centri massaggio stanno crescendo come funghi, capita dunque che uno chiuda i battenti dopo poche settimane di attività, anche se non per colpa dei pochi cienti, ma di un cantiere stradale che in pratica ne ha tenuto bloccato l’accesso per mesi.

Circa un anno fa in via Moriggia, angolo via Porta Lodi, al posto di un centro abbarozzatura ha aperto un centro massaggi. Vetrine oscurate con maxi poster raffiguranti giovani ragazze orientali, un paio di numeri di cellulare sull’ingresso e la promessa di un ora di relax totale per poche decine di euro. Di centri analoghi ne stanno nascendo in ogni quartiere. Di più, a ogni angolo di strada. E non sembrano conoscere crisi. Questo, però, rappresenta un’eccezione: forse l’unico centro massaggi in Lombardia ad avere chiuso dopo pochi mesi di attività. Ipotizziamo che la causa non sia stata la penuria di clienti, ma l’improvvida apertura di un cantiere stradale proprio di fronte all’ingresso pochi giorni dopo l’apertura.

Per un po’, l’esercizio ha tenuto botta, ma poi il sogno di farsi masaggiare dalle morbide mani di una giovane ragazza dagli occhi a mandorla e svanito davanti a una strada trasformata in un percorso di guerra, per di più affollata da nerboruti operai e muratori. Adesso, di quel centro massaggio rimangono solo le insegne e i poster delle ragazze mezzi strappati. Il cantiere, invece, secondo la migliore tradizione italiana, è sempre lì.