Monza, l’abbiamo provata per voi: tutti in pista!

7 settembre 2014 | 11:45
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Monza, l’abbiamo provata per voi: tutti in pista!

La storia dell’automobilismo passa da Monza e chi non ha mai desiderato di poter provare almeno per una volta di testare uno dei circuiti più veloci del mondo?

La storia dell’automobilismo passa da Monza e chi non ha mai desiderato di poter provare almeno per una volta di testare uno dei circuiti più veloci del mondo?

Il nostro fotografo Luca Renoldi ha avuto l’onore e la fortuna di scendere in pista per noi ed ecco rettilineo dopo rettilineo, curva dopo curva com’è da vicino il circuito di Monza. Speriamo con queste magnifiche foto di regalarvi un po’ di emozioni, ma sopratutto di farvi sognare ad occhi aperti.

Il circuito di Monza sono 5.793 metri di pura emozione! 
Si parte dal rettifilo dei box per giungere alla massima velocità alla stretta variante Goodyear (o variante del rettifilo): una curva a destra di 90 gradi, seguita da un altrettanto stretta curva a gomito a sinistra. Dal rettilineo dei box si arriva lanciati ad oltre 330 km/h, con una frenata estremamente intensa si decelera a soli 70–80 km/h per affrontare questa “esse”. Si prosegue lunga la curva Biassono (già curva Grande o Curvone): una lunga curva a destra dal raggio molto ampio (circa 300 metri). Vi si arriva in piena accelerazione dalla variante Goodyear e si percorre “in pieno” senza alcuna difficoltà.

Pista di Monza curva Biassono

Dopo un rettilineo che sommato al curvone porta i piloti a tenere il piede sull’acceleratore per circa 1 km, ci si tuffa nella variante della Roggia. Con un’altra lunghissima frenata si decelera a 110–120 km/h per affrontare una esse sinistra-destra molto stretta, meno stretta tuttavia della prima variante. La variante presenta cordoli molto alti e dissuasori di velocità all’interno della via di fuga, completamente asfaltata, per evitare vantaggi a chi provasse a tagliare eccessivamente la traiettoria. Ed ecco la prima curva di Lesmo: a soli 200 metri dall’uscita della Roggia vi si arriva a velocità non troppo elevata, è una curva a destra di 75 metri di raggio che si percorre a circa 180 km/h.

Pista di Monza - Variante della Roggia

E poi la seconda curva di Lesmo: segue di 200 metri la prima. In passato era uno dei punti “mitici” del circuito: vi si arrivava in piena accelerazione e si entrava in curva a quasi 300 km/h, solo i migliori piloti riuscivano a percorrerla “in pieno”. Con le modifiche del 1994-95 è stata molto rallentata, oggi ha solo 35 metri di raggio e si percorre a circa 160 km/h. Le due di Lesmo conservano la particolare caratteristica tecnica di essere cieche, ovvero non si vede il punto di corda all’entrata della curva.

Pista di Monza - prima di Lesmo Pista di Monza - Seconda di Lesmo

Si passa quindi alla curva del Serraglio: è una lievissima piega a sinistra dal raggio estremamente ampio (oltre 600 metri); la curva è in discesa. Il rettilineo successivo incrocia, con un sottopassaggio, la curva Sopraelevata Nord dell’anello di alta velocità.
E a questo punto si arriva alla mitica variante Ascari: vi si arriva tenendo premuto l’acceleratore fin dalla seconda di Lesmo, anche qui si toccano i 330 km/h. Dopo la frenata si affrontano in rapida successione tre curve a sinistra-destra-sinistra che immettono sul rettilineo opposto ai box. Sono curve a raggio abbastanza ampio che si percorrono a velocità intorno ai 200 km/h. Rimane ad oggi il cambio di direzione a più alta velocità del mondiale di F1.

Il giro sta per concludersi, ma manca ancora la curva Parabolica: nel rettilineo che conduce a questa curva si toccano nuovamente i 330 km/h, quindi si frena per entrare in curva a circa 180 km/h. La curva è molto lunga e a raggio via via crescente: dopo aver superato la parte più stretta si può percorrere il tratto finale in piena accelerazione, scorrendo verso l’esterno e imboccando il rettilineo d’arrivo a velocità già molto elevate. (fonte wikipedia)

Buon giro a tutti!