Monza, più che ai Caduti, sta diventando un monumento al degrado

Non sono fanatico della patria, né tanto meno di quelli che per difenderla sono caduti in guerra. Tuttavia, vedere il monumento ai Caduti di piazza Trento e Trieste imbrattato di scritte e lercio mi ha dato parecchio fastidio.

La curiosità di vedere in che condizioni fosse mi è venuta dopo avere letto che in città sarebbero arrivati gli alpini e che si sarebbero radunati propri all’ombra di quella scultura che da anni caratterizza il centro storico di Monza. L’esito finale della visita è stato sconfortante. La prima cosa che salta all’occhio è la scalinata centrale, sporcata nel bel mezzo da uno strano liquido scuro, alla quale si aggiungono le aiuole spelacchiate e mezze malconce.

Poi, nella nicchia retrostante e anche fra i 667 nomi dei caduti monzesi e brianzoli incisi su tre lati dello zoccolo del monumento, compaiono graffiti di diverse dimensioni. Infine, la balaustra, oltre ad avere un vetro rotto, è anche senza un pezzo di corrimano. Il tutto, condito con cartacce, mozziconi di sigaretta, qualche lattina e anche una bottiglia di plastica abbandonata in un angolo. Insomma, niente a che vedere con una manutenzione puntuale e precisa.

Le pessime condizioni del monumento vanno di pari passo con le condizioni della stessa piazza che lo ospita, dove le piastrelle rotte o malmesse sono all’ordine del giorno. Osservando le condizioni del monumento, mi è poi venuta in mente una considerazione: il degrado in quest città avanza dalla periferia verso il centro. Fino a qualche anno fa si discuteva della pessima situazione del sottopasso di via Rota – Grassi, poi delle condizioni dell’area Cambiaghi e adesso sembra essere arrivato il turno del monumento ai Caduti, sotto le finestre del palazzo municipale.