Taglio del nastro per Expo Brianza, il successo che fa rete #Fotogallery

Expo Brianza, inaugurata sabato 27 settembre, punta in alto, tra la prospettiva di Expo 2015, l’orgoglio brianzolo e l’unione intercomunale.
Nonostante l’atmosfera da fiera paesana (c’è persino l’immancabile banchetto delle frittelle), Expo Brianza punta inalto, tra la prospettiva dell’imminente Expo 2015, l’orgoglio brianzolo e l’unione, che notoriamente fa la forza, intercomunale.
È stato il sottosegretario ad Expo, Fabrizio Sala, a inaugurare con il simbolico taglio del nastro la 34esima edizione della Fiera intercomunale dell’artigianato e del commercio, nel pomeriggio di sabato 27 settembre, a Bovisio Masciago: «Manifestazioni come queste – ha detto il sottosegretario – sono dovute a persone che, pur conoscendo i numeri della crisi, non si fanno condizionare dalle statistiche, anzi, le cambiano».
Dopo l’inno europeo e quello italiano, intonati dal coro Cai di Boviso Masciago a simbolo di una identità nazionale che non teme di confrontarsi con una più ampia, sono stati i protagonisti che hanno reso possibile la fiera a prendere la parola. Carlo Crippa, presidente del comitato promotore della manifestazione, ha ricordato i “pionieri” che per primi avevano fatto nascere la Fiera a Limbiate, «un’impresa storica che è diventata moderna». «Ha funzionato bene in passato – è intervenuto Walter Mariani, presidente delle associazioni di categoria -, ora è tempo di farla funzionare ancora meglio».
Una fiera intercomunale.Francesco Cioffi, presidente di Ala servizi, l’ha sottolineato immediatamente: «Sono passati 24 anni da quando Expo Brianza è divenuta un’esperienza intercomunale – ha esordito -. Un lavoro importante, che richiede sempre valutazioni attente». «Oggi sono presenti non solo gli esponenti delle amministrazioni di Varedo, Cesano Maderno e Limbiate – ha dichiarato con orgoglio il primo cittadino di Bovisio Masciago, Giuliano Soldà – ma anche quelle dei comuni limitrofi (tra gli altri Barlassina, Ceriano Laghetto, Lazzate, Lentate sul Seveso, Solaro, ndr): ed è proprio questo il senso di questa manifestazione, allargarsi ad altri comuni». «Molte di queste realtà – ha fatto poi notare Sala – hanno cessato di esistere -: per via della crisi, ma anche perché, diversamente da Expo Brianza, non si sono unite».
Una fiera brianzola. «Abbiamo una grande capacità di ripresa – ha sottolineato Tuccio Di Pasquale, vicepresidente vicario di Confcommercio Seveso -. Reagiamo a quello che ci capita, senza piagnistei, nel bene e nel male». Lo conferma nei suoi ringraziamenti Domenico Negroni, presidente dell’ALA di Limbiate: «Grazie agli artigiani che non si fanno scoraggiare, e grazie anche alle amministrazioni e alle associazioni di categoria». «La ricchezza della Lombardia, in particolare della Brianza – ha concluso Sala – è la tradizione. E questo vale anche per il commercio: bisogna che l’impegno delle istituzioni si concentri su azioni volte a favorire lo sviluppo di quell’humus che è tipicamente nostro, fatto di negozi nei centri storici dei paesi, di rapporti umani e di presenze commerciali che animano e valorizzano luoghi in cui si respira spesso anche arte e cultura».
Ed Expo 2015? L’Esposizione universale è ormai alle porte, e potrà essere un’occasione, secondo il sottosegretario, di lasciare al mondo il biglietto da visita della Brianza. «Mercoledì prossimo in Villa Reale a Monza – ha anticipato Sala – è stato organizzato un meeting di lavoro con i commissari di padiglione di Expo che rappresentano diversi Paesi, ciascuno dei quali investirà dai 5 ai 60 milioni di euro sul sito, fino ad arrivare al totale stimato di circa un miliardo di euro».