Vimercate, centro profughi: Andreoni (Lega) attaca il sindaco

Pronta una mozione della Lega Nord che verrà presentata questa sera in comune a Vimercate per chiedere lo stop al tanto discusso centro di accoglienza per immigrati nell’ex-ospedale.
Pronta una mozione della Lega Nord che verrà presentata questa sera in comune a Vimercate per chiedere lo stop al tanto discusso centro di prima accoglienza per immigrati in una palazzina nell’area dell’ex-ospedale.
Nelle scorse settimane la prefettura di Monza insieme alla dirigenza di azienda ospedaliera avevano fatto un sopraluogo nell’area di via Cereda in cerca di un luogo adatto ad ospitare i profughi in transito in Brianza in attesa dello stato di rifugiati.
La palazzina dell’ex psichiatria è stata individuata come possibile struttura da utilizzare: una notizia che ha subito scatenato centinaia di commenti anche sul web e che ha portato il sindaco Paolo Brambilla ad indire una conferenza stampa per spiegare la situazione e per fare chiarezza sui numeri delle persone che transiteranno. “Si tratta di una decisione ancora da mettere nero su bianco e su cui il comune non ha nessun potere decisionale”. Parole che non sono piaciute a Claudio Andreoni, capogruppo in cosiglio comunale della Lega Nord a Vimercate: “Il sindaco parla di decisione presa a sua insaputa e contro la quale non può opporre alcuna resistenza, ma non è così – afferma Andreoni – il sindaco oltre ad essere stato a conoscenza di questa trattativa ha dato il suo benestare all’operazione cercando di non far trapelare alcuna notizia fino a settimana scorsa quando è esploso il caso. Non è vero poi che come primo cittadino non può fare nulla per fermare la decisione del prefetto: la decisione ultima spetta sempre al sindaco, responsabile di ciò ch avviene nella sua città”.
Questa sera durante il consiglio comunale verrà presentata la mozione della Lega Nod legata alla situazione strutturale dell’edificio che potrebbe ospitare il centro, che ad oggi avrebbe bisogno di manutenzione: “Oltre a una questione strutturale non vogliamo che il centro di Vimercate diventi un posto dove arriveranno decine di persone che in teoria dovrebbero rimanere pochi giorni, ma che potrebbero rimanere anche settimane, nel caso gli alloggi in provincia non fossero reperiti in tempo – continua Andreoni – . Ci sono diversi esempi in Emilia Romagna di questo tipo che hanno portato anche problemi legati alla sicurezza. Sarebbe la definitiva mazzata per il centro cittadino”.
Di pensiero totalmente contrario gli esponenti di Sel in città, che si dicono pronti ad accogliere i profughi in città, cercando di smorzare gli allarmismi: “Anch’io sono stato rifugiato politico in Italia, riconosciuto dalle Nazioni Unite, dopo avere avuto il generoso aiuto
dell’attuale Papa Francesco per sfuggire a un rischio sicuro di morte in Argentina – afferma Alfredo Somoza, portavoce provinciale di Sel – In Italia ho trovato solidarietà, comprensione e una comunità che mi permise di riprendere normalmente la mia vita. Anche il Presidente Sandro Pertini e la Premio Nobel Rita Levi Montalcini sono stati profughi politici o razziali, così come decine di migliaia di italiani antifascisti oppure sfollati di guerra che trovarono ospitalità all’estero. E’ nostro dovere informare sulle cause di questi flussi di profughi, sulle differenze tra immigrato e rifugiato, ricordare trattati e impegni, ma soprattutto tenere lontano dal nostro territorio soggetti politici sconfitti dalla storia che tentano di cavalcare rabbia e crisi per fare passare i loro principi autoritari e antidemocratici”.