Violenza sulle donne: obiettivo il “codice rosa” in pronto soccorso

Il “Codice Rosa” in pronto soccorso per le donne vittime di violenza. E’ questo l’obiettivo del progetto “Diade” per il contrasto alla violenza sulle donne.
Il “Codice Rosa” in pronto soccorso, aggiuntivo a quello assegnato secondo la gravità delle condizioni in ingresso negli ospedali, per le donne vittime di violenza. E’ questo l’obiettivo del progetto “Diade” per il contrasto alla violenza sulle donne, avviato a Monza in sinergia tra comuni (Monza, Vimercate, Brugherio e Lissone), Procura della Repubblica di Monza e Prefettura Mb, Provincia di Monza, Als Mb, tre ospedali e il C.a.do.m ( centro aiuto donne maltrattate) e Novo Millennio Onlus.
Formazione degli operatori, sinergia tra enti ed istituzioni, rete di accoglienza ed ascolto, prevenzione e repressione del fenomeno, sono le basi del nuovo progetto “Diade”, presentato questa mattina in Comune a Monza. «Le dimensioni del fenomeno della violenza sulla donna sono enormi – ha commentato il Procuratore Capo di Monza Corrado Carnevali – dal 2009 abbiamo registrato un costante aumento, solo in un anno abbiamo registrato cento casi in più. Certamente c’è maggiore consapevolezza del problema e quindi più libertà di denunciare. Ci sono molte donne straniere che hanno iniziato a cogliere la possibilità concreta di trovare aiuto, e rispetto al passato reagiscono. Sono reati difficili da trattare a cui la Procura ha riservato alcuni magistrati dotati di particolare sensibilità. La gente deve sapere che lasciarsi andare a certe condotte porta a una giusta punizione. Questo progetto è quindi ancor più importante e ci impone una riflessione sull’educazione che viene data alle future generazioni, circa i ruoli assolutamente paritari all’interno della famiglia». Il progetto Diade, implementazione del precedente “Artemide”, mette in rete ospedali e medici di base, forze dell’ordine, prefettura e giustizia, con i consultori e le strutture di accoglienza, attraverso specifica attività di formazione. «E’ importante cercare di prevenire il fenomeno, per questo la formazione verrà indirizzata alle insegnanti fin dall’asilo – spiega il Capo di Gabinetto della Prefettura di Monza, Laura Motolese – il sostegno della Prefettura è essere il tessuto connettivo del progetto, mettere all’ordine del giorno delle riunioni sulla sicurezza anche la violenza sulle donne, per poter meglio contrastare il fenomeno. La rete deve funzionare perché non dobbiamo più sentirci dire dalle vittime “non l’avessi mai fatto” riguardo ad una denuncia, è la peggiore sconfitta che si possa trarre da progetti del genere e va evitata». Il Presidente Asl Mb, Matteo Stocco, ha ribadito la costante formazione dei medici di base a riguardo e la sempre più forte richiesta di assistenza ai consultori territoriali «Ogni anni eroghiamo circa ventiduemila prestazioni di consulenza a soggetti fragili. Quest’anno duecentonovanta persone hanno richiesto assistenza psicologica, il novantotto per cento sono donne, dieci vittime di violenza». Importante è anche la sensibilizzazione dell’uomo al problema, come ha spiegato la Responsabile Cadom Monza, Maria Luisa Stocca «A Brugherio, grazie all’associazione “Maschile Plurale” stiamo ottenendo una partecipazione maschile che è fondamentale. Io auguro a questi nostri centri di assistenza per le donne vittime di violenza di non esistere più tra vent’anni. Dobbiamo lavorare sulla prevenzione, l’educazione e l’aiuto, come con questo progetto». Obiettivo finale, per cui lavorare, sarà quindi il “Codice Rosa”. Un codice interno, da attivare in ingresso nei pronto soccorso di ospedali pubblici e convenzionati, da associare a quello normalmente erogato a chi si rivolge ai ps per gravità di patologia «Ci arriveremo, non nell’immediato – ha commentato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Monza Cherubina Bertola – ma è questo il nostro obiettivo».