A Monza Gerosa mette nel mirino i “neofascimi”. Ed è polemica

9 ottobre 2014 | 08:16
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A Monza Gerosa mette nel mirino i “neofascimi”. Ed è polemica

La mozione non è passata inosservata e in questi giorni si è sviluppata una polemica a colpi di comunicati stampa e tweet da parte di diverse forze politiche.

“Misure da attuare contro ogni neofascismo“: è questo il titolo della mozione che porta la firma del consigliere comunale Sel, Alessandro Gerosa. Una mozione che non è certo passata inosservata tanto che in questi giorni si è sviluppata una polemica a colpi di comunicati stampa e tweet da parte di diverse forze politiche.

Nella sua mozione, approvata nel corso della seduta consiliare dello scorso lunedì, Gerosa ha chiesto al sindaco di Monza, Roberto Scanagetti, di «individuare le forme e le modalità più efficaci per impedire secondo tutti i propri mezzi che le organizzazioni neofasciste abbiano agibilità politica sul territorio cittadino, in particolare nell’ambito delle occupazioni di suolo pubblico con gazebo da parte di associazioni o partiti che non si riconoscono nei valori antifascisti della Costituzione». Alessandro Gerosa, che nel suo testo in particolare fa riferimento a  «Lealtà e Azione, Forza Nuova, CasaPound Monza», ha chiesto, inoltre, che il comune si “coordini con il Prefetto affinché vi sia una più severa applicazione della legge Scelba e della legge Mancino, e promuovere, direttamente quando possibile, azioni legali in caso di violazione delle suddette leggi sul territorio comunale”.
«Nessuna limitazione della libertà altrui, sottolinea il capogruppo monzese di Sel, ma solo la voglia di garantire che nelle nostre piazze e vie chi inneggia al fascismo, al razzismo, all’odio e alla discriminazione non trovi posto».

Di parere opposto il consigliere di Forza Italia, Martina Sassoli, che ha definito la mozione come «un semplice bavaglio ideologico imposto a chi la pensa diversamente, anche a chi, tutelato dalla costituzione, chiede di poter esprimere le proprie idee. Da lunedì sera, a Monza sono state messe al bando le realtà di destra radicale perché in “odore” di neofascismo. – spiega Sassoli – Da sinistra dicono che sia giusto vietare l’uso di luoghi pubblici, sale convegni e spazi per gazebo, a tali associazioni o partiti (legalmente riconosciuti) per timore di derive “pericolose”. Ma (provocatoriamente), mi domando, allora perché non dovrebbe valere lo stesso per Sel e Rifondazione Comunista? Comunismo e nazifascismo hanno entrambi dato vita a genocidi e persecuzioni prima e squadrismi, gambizzazioni e omicidi poi. Se la decisione di Monza fosse una condanna tout court a quanto successo in passato non avrei nulla da ridire. Il problema è che sembra un semplice bavaglio ideologico imposto a chi la pensa diversamente, anche a chi, tutelato dalla costituzione, chiede di poter esprimere le proprie idee.  La cosa peggiore però è che, curiosamente, la mozione che ha dato vita a tutto questo si intitola “contro ogni forma di discriminazione”».

Ha espresso la sua opinione a tal riguardo anche Massimiliano Meloni, Coordinatore Provinciale La Destra di Storace, che attraverso una nota stampa ha definito la mozione di Sel “antidemocratica”. «A nome del mio partito, ma anche in difesa delle numerose associazioni che si riconoscono nei valori della destra storica e sociale, voglio esprimere il mio assoluto sconcerto per ciò che è stato detto e approvato nella seduta del consiglio comunale del 6 ottobre. – scrive Meloni – Non mi stupisce che una proposta antidemocratica di questo livello provenga da Gerosa, che già si era “distinto” a novembre dello scorso anno presentato una sorta di lista in stile anni di piombo con le generalità dei ragazzi di Lealtà e Azione. Gerosa fa mostra della sua personale visione di democrazia chiarendo, e cito con testuali parole che certi partiti o associazioni “non dovrebbero poter esprimere le proprie idee”. Mi sono attivato, al  resto del coordinamento provinciale de La Destra, prendendo contatto con le associazioni ed i partiti politici che potrebbero finire sotto la mannaia delle insane idee del Consigliere Gerosa, al fine di far sentire forte e chiaro il nostro disappunto , per quello che ci sembra un gesto che mina i diritti fondamentali di opinione. Gerosa dovrebbe vergognarsi, ma non lo ha fatto a novembre e non lo farà oggi, ne sono certo».