Con la crisi la Brianza si trasforma in Las Vegas: sempre più slot

1 ottobre 2014 | 23:53
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Con la crisi la Brianza si trasforma in Las Vegas: sempre più slot

Continua la crisi e aumentano costantemente il numero di sale slot in tutta la Lombardia. In provincia di Monza e Brianza l’aumento è del 45% rispetto al 2013.

Continua la crisi e aumentano costantemente il numero di sale slot in tutta la Lombardia. In provincia di Monza e Brianza  l’aumento è del 45% rispetto al 2013.

Fra i tanti effetti della crisi economica che da anni attanaglia l’Italia ci sono aspetti collaterali in continuo aumento. Uno di questi è il gioco d’azzardo, che secondo le stime della camera di commercio di Monza e Brianza ha avuto un vero e prorio boom in tutta Italia, ma in particolare nella nostra regione. In Italia nel 2010 i gestori di sale Slot erano 238, diventati oggi 1329. In Lombardia sono passati dai 45 del 2010 agli attuali 245.

Se Milano la fa da capolista con 77 imprese, Monza e Brianza si difende con 13 quasi esclusivamente nate negli ultimi due anni. Date le diverse ordinanze volute dai molti sindaci della zona che chiedono una distanza minima di queste imprese da luoghi sensibili come scuole e luoghi di aggregazioni, molte di queste sono nate lungo le maggiori vie di scorrimento. Nel vimercatese basta guidare lungo la Monza-Trezzo per notare due grandi sale all’interno non più di canoninci locali, ma di capannoni molto più simili a casinò di grand dimensioni.

Non si tratta di aperture 24 ore su 24 ma gli orari vanno spesso dalle 9 di mattina fino alle 2 di notte. Purtroppo non si hanno stime economiche su quanto ogni mese questi luoghi guadagnino, ma il giro d’affari è enorme anche per lo Stato che ogni anno incassa milioni di euro, con cifre in continuo aumento. Un affare però solo per i gestori e non certo per chi ogni giorno lascia decine di euro in cerca del colpo che gli cambi la vita. E in crescita sono anche le ludopatie, una vera e propria malattia legata al vizio del gioco (come dichiarato dal ministero della salute) con più di 700mila italiani a rischio.